Centinaia di tartarughe marine rischiano di essere stordite dal freddo, è allarme in America

Con l'arrivo delle stagioni fredde oltreoceano cresce la preoccupazione per lo stordimento da freddo nelle tartarughe marine, un fenomeno naturale che può compromettere lo stato di salute dell'animale fino a provocarne la morte

Se l’Italia sta attraversando una seconda estate, dall’altra parte del mondo le temperature iniziano a calare e crescono le preoccupazioni per il cosiddetto cold stunning, lo “stordimento da freddo” nelle tartarughe marine. A lanciare l’allarme in alcune regioni statunitensi è la NOAA, la National Oceanic and Atmospheric Administration.

Per quanto si tratti di un fenomeno naturale gli esperti guardano con preoccupazione all’arrivo delle stagioni fredde. Per le tartarughe marine temperature delle acque oceaniche più fredde possono essere letali.

Lo stordimento da freddo si verifica quando la temperatura dell’acqua è inferiore ai 10° C. Questo provoca nell’animale debolezza e letargia. Le tartarughe stordite tendono così a galleggiare debilitate in superficie. Molte finiscono nelle bocche dei predatori, altre vengono portare a riva dalle correnti.

Ma come mai le tartarughe sono esposte a questo fenomeno?

Come i rettili, le tartarughe marine non sono in grado di regolare rigorosamente la loro temperatura corporea come fanno i mammiferi e gli uccelli. Con diversi adattamenti fisiologici, la tartaruga marina liuto si avvicina di più a poterlo fare. Per altre specie di tartarughe marine, la loro temperatura corporea è strettamente correlata all’ambiente, che in alcune aree richiede loro di cercare acqua più calda durante i mesi invernali. Lo fanno nuotando lontano dalla riva verso acque profonde o migrando verso sud.

Se la temperatura dell’acqua scende al di sotto dei 10°C e le tartarughe sono presenti nell’area, corrono il rischio di rimanere stordite dal freddo, spiega la NOAA.

Il cold stunning si verifica principalmente lungo le aree costiere dell’Atlantico degli Stati Uniti e del Golfo del Messico. Nelle baie qui presenti può capitare di imbattersi in tartarughe “spiaggiate”. In molti casi l’intervento dei veterinari è fondamentale. Le tartarughe stordite dal freddo possono necessitare di un periodo di riabilitazione prima di essere rilasciate in natura.

Lo stordimento da freddo può influire infatti sulla circolazione, compromettere la funzionalità degli organi, del sistema immunitario e danneggiare la pelle, il guscio e gli occhi delle tartarughe marine. Gli esemplari che giacciono sulle spiagge non vanno perciò mai rimessi in acqua. Qualora se ne adocchiasse uno o più bisogna segnalare la loro presenza ai centri competenti.

Fonte: NOAA

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