Sono arrivate balle di fieno, medicine e acqua, anche se la situazione rimane molto complicata per i cavalli abbandonati nel Delta del Po da un ex allevamento, decimati dalla fame e dalla sete.
Sono arrivate balle di fieno, medicine e acqua, anche se la situazione rimane molto complicata per i cavalli abbandonati nel Delta del Po da un ex allevamento, decimati dalla fame e dalla sete.
Attenzione questo articolo contiene immagini che potrebbero urtare la vostra sensibilità
Tutto era iniziato con una segnalazione anonima in cui si denunciava che una cinquantina di cavalli vagava senza meta in cerca di acqua e di cibo nelle campagne tra Ostellato e Comacchio, in Valle Lepri in Emilia Romagna.
Stanchi, denutriti, almeno una ventina sono morti di stenti o annegati nei canali dove cercavano di bere, spiega Progetto Islander che in questo video, mostra i cavalli allo stato brado. Dopo la chiamata, molti volontari sono intervenuti per portare soccorsi.
“In quella vallata c’è l’inferno, quei cavalli sono scheletrici, sporchi, deboli. Ci sono femmine incinte e cuccioli alla perenne ricerca di cibo”, dice Lara Salicini, una volontaria.
Tra i sopravvissuti c’è anche un pony mentre i cavalli sono in prevalenza di razza Camargue.
“Non mi vengano a raccontare che nessuno sapeva niente.Qualcuno dovrà rispondere di questo scempio”, dice Salicini.
L’ipotesi per adesso più accreditata è che i cavalli provengono da un ex maneggio privato e poi fallito. Il terreno è stato svenduto e gli equini sono stati abbandonati come se fossero oggetti.
Per questo i volontari avevano lanciato un appello chiedendo medicine, cibo e acqua per fronteggiare una situazione parecchio grave.
La risposta non è tardata ad arrivare: un tam tam mediatico a cui hanno aderito anche personaggi pubblici compreso il veterinario Paolo Maini che ha iniziato a visitare i cavalli.
Ma il problema principale rimane l’acqua perché molti canali hanno gli argini di cemento e altri sono protetti da pietre per questo gli animali rischiano di finire dentro e non riuscire più a risalire.
Non ce l’ha fatta neanche Resilienza, il cavallo trovato agonizzante è morto nella clinica veterinaria di San Biagio di Argenta.
Adesso continua la lotta contro il tempo per sfamarli e curarli e soprattutto per attivare delle pompe per dissetarli.
Cosa puoi fare tu
Scrive l’associazione:
La situazione è molto complessa, crediamo che la cosa migliore sia quella di non dividere il branco, ma non sappiamo se si possono gestire su quel terreno.
Bisognerebbe trovare un modo per portare l’acqua, servirebbero dei ripari per il fieno ecc.
Se dovessimo spostarli bisognerà organizzare perfettamente l’operazione, sono bradi, il fiume è pericoloso e si rischia una tragedia.
Nel frattempo per portarci avanti e con l’evenienza di uno spostamento chiediamo a chiunque volesse aiutare questi cavalli di scriverci una mail. Cerchiamo terreni, trasporti, materiale per costruire una recinzione, vermifughi e vaccini. Tutto questo non ci serve ancora, ma iniziamo a tenerci pronti.
Abbiamo visto che molti stanno avviando collette di raccolta fondi, non si sa ancora nulla quindi state attenti a chi e dove donate. Possibili truffe in agguato.
Se vuoi dare una mano, qui trovi i riferimenti
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Dominella Trunfio