Macellavano i cavalli da corsa per nutrire gli animali degli zoo, ente per la protezione animale australiano sotto la bufera

L'ente benefico inviava purosangue malati o vecchi ai macelli dove venivano uccisi e trasformati in mangimi per gli animali degli zoo

L’ente benefico per il benessere degli animali RSPCA del Nuovo Galles del Sud, in Australia è finito sotto la bufera dopo essere stato accusato di macellare i cavalli in sua tutela, per trasformarli in mangimi per animali.

A denunciare ciò che avveniva in una filiale australiana della Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals è il Daily Mail Australia, che ha rivelato, in esclusiva, come l’ente invii regolarmente scorte di bestiame ai macelli, compresi i purosangue, per ricavare carni da destinare agli animali degli zoo del paese come tigri e leoni

Il Daily Mail ha infatti ricevuto una fattura datata novembre 2012, dalla quale risulta che RSPCA NSW ha pagato 300 dollari per trasportare e consegnare due cavalli al macello, compresa una purosangue da inviare a Burns Pet Foods, a Riverstone.

Burns Pet Foods trasforma carne di cavallo per produrre mangimi ed è stato recentemente perseguito proprio dalla RSPCA per crudeltà nei confronti di bovini e ovini. La società di mangimi è stata dichiarata colpevole lo scorso settembre grazie ad un’inchiesta condotta dalla ABC per aver maltrattato gli animali e non aver fornito loro cure veterinarie adeguate.

Un portavoce del RSPCA NSW ha affermato che era possibile che i cavalli inviati al macello si trovassero in condizioni di salute tali da dover essere abbattuti e che pertanto gli animali potrebbero essere stati inviati al macello solamente per praticare loro l’eutanasia.

“In alcune occasioni l’unico meccanismo per lo smaltimento di animali molto malati o anziani è tramite macelli. In passato, RSPCA NSW ha inviato scorte al macello e continua a farlo in diverse circostanze”, ha dichiarato un portavoce della filiale RSCPA NSW.

Lo scorso ottobre RSPCA è stata tra le associazioni in prima linea contro la pratica dell’industria delle corse che inviano 4000 cavalli dismessi ai macelli del Paese, pratica vietata per ovvie questioni igienico sanitarie.

Poiché ogni filiale di RSPCA è indipendente dall’altra, la gestione degli animali e le procedure tra le diverse sedi possono cambiare.

Alcune filiali, tra cui la RSPCA South Australia e la RSPCA Queensland hanno risposto alle accuse dichiarando di non aver inviato animali ai macelli in nessuna circostanza.

Una portavoce di RSPCA Victoria ha invece dichiarato che:

“RSPCA Victoria ritiene che gli animali da compagnia fisicamente sani e sani dal punto di vista comportamentale, adatti all’adozione, non debbano essere sottoposti a eutanasia. In determinate circostanze, dobbiamo prendere la decisione di eutanasia degli animali per motivi di salute o legislativi. La filiale ammette di inviarli per essere sottoposti a eutanasia secondo le loro politiche e procedure “.

La portavoce di RSPCA Victoria ha anche riferito che in passato lo zoo di Adelaide forniva un servizio di eutanasia per i cavalli e successivamente dava da mangiare la carcassa ai grandi felini presenti nello zoo.

Oggi questa pratica non viene più adottata per questioni igienico sanitarie, ma poiché l’eutanasia e lo smaltimento del corpo di un cavallo può costare anche più 1000 dollari, alcuni enti inviano gli animali ai macelli perché li uccidano a costi ridotti in cambio di carne per produrre mangimi.

In ogni caso si tratta di cavalli non potrebbero comunque sopravvivere, per gravi problemi di salute o perché molto anziani. La domanda però sorge spontanea: come è possibile che cavalli malati possano diventare mangime per altri animali?

Fonti di riferimento: Daily Mail , Daily Mail AustraliaABC

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