I cavalli sono furbissimi, gli studiosi lo dimostrano per la prima volta

Il cavallo è un animale furbo e possiede capacità cognitive evolute e memoria a breve termine. E' questo il risultato di uno studio condotto dei ricercatori del dipartimento di Scienze Veterinarie dell'Università di Pisa che per la prima volta dimostra ciò, contrariamente a quanto sinora documentato dalla letteratura scientifica

Il cavallo è un animale furbo e possiede capacità cognitive evolute e memoria a breve termine. È questo il risultato di uno studio condotto dei ricercatori del dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa che per la prima volta dimostra ciò, contrariamente a quanto sinora documentato dalla letteratura scientifica.

I risultati della ricerca, svolta da Paolo Baragli e Claudio Sighieri dell’Ateneo pisano, sono stati pubblicati sull’ultimo numero della rivista internazionale “Applied Animal Behaviour Science”. In un test condotto su 24 cavalli divisi in due gruppi gli animali avevano di fronte tre secchi uguali e capovolti e dovevano indovinare sotto quale si nascondesse un pezzo di carota.

Ma in un caso dovevano trovare la carota senza alcuna indicazione o aiuto, mentre nell’altro potevano vedere la persona che si avvicinava al secchio, nascondeva la carota e poi se ne andava. Nel corso della prova, i cavalli hanno dimostrato di saper cambiare la propria strategia di ricerca per raggiungere il loro obiettivo, cioè la carota, nel più breve tempo possibile, a prescindere anche dagli indizi forniti dall’uomo.

In altre parole, i cavalli del gruppo che vedeva la persona nascondere la carota all’inizio sfruttavano questa indicazione ed erano più precisi, cioè andavano verso il secchio giusto, ma impiegavano più tempo. Con il succedersi delle prove gli animali hanno cambiato strategia e sono diventati meno precisi ma più veloci, capovolgendo anche tutti i secchi, sicuri comunque di trovare la carota.

“I risultati di questo test dimostra che i cavalli sono in grado di comprendere e di usare il significato cognitivo delle indicazioni umane per compiere le proprie scelte – ha concluso Baragli – ma sono anche in grado di cambiare la propria strategia nel momento in cui si rendono conto che l’informazione ottenuta non è fondamentale per raggiungere l’obiettivo, soprattutto se può essere conquistato più velocemente in altro modo. E tutto ciò avviene in un arco di tempo, cioè la durata dei test, molto breve ad indicare il fatto che i cavalli possiedono sofisticate capacità di trovare rapidamente soluzioni diverse ad uno stesso problema, basandosi sull’esperienza fatta”.

Eppure a questi meravigliosi animali, estremamente sensibili ed intelligenti, neghiamo la libertà, impiegandoli in lavori, competizioni, sport, scommesse e giri turistici, per poi farli finire al macello quando non più utili. Non credete che meriterebbero una vita senza redini e senza briglie?

Roberta Ragni

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