Uno dei più grossi sequestri di equini mai fatto in Italia. È quello che si sta svolgendo in questi giorni a Colleferro, in provincia di Roma, in coordinamento con la task force del Ministero della Salute e con i NAS, dopo la denuncia dell’Italian Horse Protection association che ha portato alla luce uno scandaloso caso di maltrattamento di equini. I numeri sono impressionanti e parlano da soli.
Uno dei più grossi sequestri di equini mai fatto in Italia. È quello che si sta svolgendo in questi giorni a Colleferro, in provincia di Roma, in coordinamento con la task force del Ministero della Salute e con i NAS, dopo la denuncia dell’Italian Horse Protection Association che ha portato alla luce uno scandaloso caso di maltrattamento di equini. I numeri sono impressionanti e parlano da soli.
Da giovedì 24 fino a martedì 29 Gennaio, sotto la coordinazione della task force ministeriale per il benessere animale e con il contributo di volontari di IHP, del Rifugio degli Asinelli e dell’inglese Donkey Sanctuary, sono stati spostati ben 104 animali tra cavalli, asini e muli, tutti prelevati da svariati terreni nei Comuni di Colleferro e Segni e trasferiti in un’area messa a disposizione da un’azienda agricola di Paliano come primissima e provvisoria destinazione.
Qui gli animali sono stati finalmente sfamati e stanno ricevendo le prime cure veterinarie, oltre a essere identificati. Resta tuttavia una situazione sanitaria critica per molti di loro: quasi tutti presentano gravi segni di denutrizione (al limite della cachessia) e una marcata disidratazione. Molti hanno patologie infettive, sia respiratorie che intestinali; ci sono diversi casi di laminite e alcune ferite con evidenti segni suppurativi avanzati. Diffusissime sono le parassitosi intestinali, fra cui moltissimi casi di tenia. Molte cavalle sono gravide e questo porterà a un aumento esponenziale del numero di animali.
Un puledro, letteralmente estratto vivo dal fango durante le operazioni di sequestro, era in condizioni disperate ed è stato trasferito alla Clinica Universitaria di Perugia dallo staff delle tre associazioni. Stessa sorte per una puledrina trovata a terra lunedì mattina, che sarebbe morta di lì a poche ore senza l’intervento delle forze dell’ordine e dei volontari, come già successo negli anni passati a decine di poveri animali: durante i sopralluoghi, infatti, sono stati rinvenuti tre corpi di cavalli e asini morti di recente, mentre un puledro in grave colica è morto dopo pochissimo tempo dal ritrovamento.
In ogni singolo terreno ispezionato sono state ritrovate ossa di animali, lasciati morire di fame anche a pochi passi dalla strada e dalle abitazioni. Entrambi i puledri ad oggi stanno rispondendo alla terapia, sono stabili e in piedi, però la prognosi è ancora riservata. “Restano ancora numerosi animali da individuare e trasferire, anche nei Comuni di Paliano e Valmontone: non si riesce a fare un calcolo preciso finché non si entra nei terreni, ma si stimano almeno 50 equini e 30 bovini, ma potrebbero essere di più“, spiega in una nota l’Enpa, che, insieme a IHP, Rifugio degli Asinelli, e The Donkey Sanctuary, sta sostenendo le spese per il fieno, per i farmaci, per il trasporto e le cure dei due puledri ricoverati in clinica.
Per questo le associazioni lanciano vari appelli su più fronti per sopperire almeno alle prime necessità, in attesa di trovare una soluzione che, in ogni caso, non sarà semplice. Serve tutto, dalle donazioni di qualunque importo (clicca qui per sapere come inviare una donazione) al fieno, passando per farmaci e altri presidi (liquidi per terapie reidratanti endovenose, antibiotici, vermifughi ad azione multipla, antinfiammatori, garze, vetrap per fasciature, cotone, disinfettanti a base di iodio e cloro, siringhe). Per l’invio di cibo e medicinali contattare direttamente la task force del Ministero, via mail all’indirizzo tutela.animale@sanita.it oppure al telefono 06 59944035 dal lunedì al venerdì, orari 9-13 e 14-17.
“Chiunque si metterà a disposizione, sia per il fieno e i mangimi che per i farmaci, sarà pubblicamente ringraziato. Attualmente, per motivi organizzativi e di sicurezza, non è possibile ammettere volontari a contatto con gli animali sequestrati, che possono essere gestiti solo da personale dell’azienda custode e delle associazioni che prendono parte all’operazione“, conclude la nota. Anche per le adozioni è ancora troppo presto, ma tutti si augurano che gli animali maltrattati possano trovare una nuova casa, dove saranno amati, nutriti e coccolati.
Roberta Ragni
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