Continua inarrestabile la pratica "crudele" di prelevare sangue dalle cavalle per creare prodotti ormonali che aumentano la riproduzione negli animali d'allevamento. A un anno di distanza dalle inchieste di denuncia, nulla è cambiato. Anzi...
Ci sono circa 80.000 cavalli in Islanda, di questi più di 5.000 femmine vengono utilizzate come “cavalle da sangue” per produrre PMSG, prodotto ormonale impiegato in tutta Europa per aumentare la riproduzione negli animali d’allevamento, come maiali o mucche.
Una pratica che è stata definita “crudele”, un vero e proprio “abuso sugli animali”. Queste fattorie, infatti, hanno attirato l’attenzione internazionale alla fine dell’anno scorso, quando la Animal Welfare Foundation (AWF) e il Tierschutzbund di Zurigo hanno pubblicato un documentario di 20 minuti molto inquietante sulle cosiddette “fattorie di sangue” in Islanda.
Il video mostrava ciò che avviene nelle 119 fattorie del sangue su queste circa 5.000 cavalle islandesi: picchiate, molestate, tenute in cattive condizioni igieniche e, soprattutto, sottoposte a una procedura molto dolorosa.
Secondo quanto riferito, infatti, il PMSG può essere estratto solo all’inizio della gravidanza, quindi i puledri vengono generalmente abortiti per consentire alle fattrici di essere fecondate due volte all’anno.
“Alle cavalle vengono prelevati anche 5 litri di sangue alla settimana per 6-8 settimane nel periodo compreso fra i 40 e 140 giorni di gestazione, mentre le linee guida internazionali dicono che il massimo sangue che si può estrarre a fini di sperimentazione è pari a circa 3 litri ogni 4 settimane”, aveva spiegato all’epoca Sonny Richichi, presidente di IHP.
La scorsa primavera l’Italian Horse Protection Onlus aveva lanciato una petizione, firmata da oltre 35 mila persone, per chiedere all’Italia di vietare la commercializzazione del Fixplan, un farmaco prodotto dall’azienda argentina Syntex proprio con l’estrazione del PMSG dalle cavalle torturate.
Ma oggi a che punto siamo? Le fattorie di sangue continuano a operare, nonostante i permessi siano scaduti, a quanto pare.
Mentre si attende ancora un disegno di legge presentato al Parlamento che vieterebbe del tutto la pratica, recenti rivelazioni hanno dimostrato che le fattorie starebbero ancora operando illegalmente: l’ultimo permesso rilasciato da Ísteka, la società islandese che fornisce permessi per le fattorie del sangue, sarebbe scaduto nel 2020.
Nel frattempo un nuovo rapporto ufficiale tenta di smentire le “gravi violazioni nel trattamento delle cavalle” viste nel video della Animal Welfare Association, concludendo che si tratta di pratiche “piuttosto rare”. Cosa altro aggiungere?
Nessuno ha davvero intenzione di fermare le fattorie del sangue. Nessuno vuole salvare il destino terribile di queste cavalle.
Fonti: Animal Welfare Fundation
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