Catturata tartaruga azzannatrice a Roma, è già il secondo esemplare avvistato in pochi giorni 

Preoccupano gli avvistamenti di tartarughe azzannatrici sul territorio di Roma Capitale. In meno di una settimana due esemplari sono già stati catturati e potrebbe esserci una colonia

Crescono gli avvistamenti di tartarughe azzannatrici sul territorio della nostra capitale. Nel giro di meno di una settimana sono state due le segnalazioni: la prima nel comune di Capena (Roma) nel giardino di un’abitazione; il secondo esemplare, invece, è stato avvistato ieri non molto lontano da quella casa. l’animale vagava fra la vegetazione che cresce lungo la strada provinciale che unisce Capena a Morlupo. A notarlo una residente che si trovava in zona con la marito.

In entrambi i casi le tartarughe azzannatrici sono state catturate e portate via in un centro di recupero da Andrea Lunerti, esperto etologo e divulgatore scientifico, insieme ai Carabinieri Forestali. Gli esemplari avvistati potrebbero essere soltanto due di una lunga serie. È probabile che abbiano iniziato a riprodursi nell’area tra Capena e Morlupo e non è affatto una notizia positiva.

La detenzione e il commercio di questa specie è vietata in Italia

Puntualmente, ogni anno, in Italia viene segnalata la presenza di questi animali, il cui nome scientifico è Chelydra serpentina. In realtà le tartarughe azzannatrici vivono nelle paludi e nei fiumi americani (sono infatti originiarie del Nord America) e in Europa sono considerate “specie invasive”, pericolose per gli animali autoctoni e anche per l’incolumità pubblica.

Queste creature, dotate testa massiccia e tozza e della muscolatura del collo molto sviluppata, sono in grado di sferrare morsi letali alle loro prede. Si nutrono di rettili, rane, pesci, uccelli e piccoli mammiferi e possono riuscire a tranciare anche il dito di un essere umano, per questo i bambini in particolare devono prestare la massima attenzione ed evitare di avvicinarsi.

In Italia è vietato detenere o commerciare queste tartarughe, ma purtroppo negli ultimi anni il traffico di specie esotiche per collezionismo le ha portate nel continente europeo, con una serie di conseguenze allarmanti per gli ecosistemi.

La storia di queste tartarughe rischia di andare ad aggiungersi a quella di molte altre specie ormai definite aliene o alloctone in quanto introdotte volontariamente o involontariamente dall’uomo. – sottolineano i Carabinieri Forestali – Come nel caso delle tartarughe d’acqua, americane anch’esse, dalle orecchie rosse o Trachemys scripta che ha invaso le acque dei nostri parchi pubblici e di molti fiumi e laghi.

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Fonte: Carabinieri Forestali/AGI

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