Le foto che testimoniano tutto ciò sono così forti che abbiamo scelto di NON MOSTRARVERLE, perché impressionerebbero anche i più arditi
Animali scheletrici o con le zampe in cancrena. Ferite piene di bigattini. Cumuli giganteschi di cavalli morti, fosse piene di puledri affamati le cui madri sono state appena macellate, sofferenze atroci inflitte agli animali prima di essere fatti a pezzi per destinare le loro carni al commercio internazionale, fino al piatto degli italiani. Un livello di maltrattamento e atrocità terrificante. Talmente scioccante che noi per primi non siamo riusciti a vedere tutte le terribili immagini dell’inchiesta condotta dagli attivisti dell’associazione tedesca Animal Welfare Foundation, diffusa da una coalizione di organizzazioni internazionali.
Le decine e decine di foto che abbiamo ricevuto e che testimoniano tutto ciò sono così forti che abbiamo scelto di NON MOSTRARVERLE, perché impressionerebbero anche i più arditi.
Le riprese effettuate sotto copertura nei mattatoi mostrano come vengono scaricati durante la notte i camion che trasportano i cavalli: gli animali feriti e deboli vengono trascinati con le catene fuori dai camion e lasciati a terra nella zona di scarico fino al momento della macellazione. Nei locali dei mattatoi gli investigatori hanno scoperto fosse con puledri affamati le cui madri erano state appena macellate. Nei centri di raccolta sono stati trovati cumuli giganteschi di cavalli morti, mentre sui pascoli dei commercianti sono stati rinvenuti i cadaveri di cavalle morte durante il parto. Anche nei nuovissimi recinti coperti all’interno dei mattatoi sono stati trovati cavalli gravemente feriti. È là che trascorrono l’ultima notte prima del macello. Senza un pagliericcio su cui sdraiarsi e senza cibo, come invece sarebbe previsto.
Le indagini degli attivisti, condotte dall’agosto 2019 all’ottobre 2020, mostrano poi l’impossibilità di garantire una tracciabilità sicura di tutta la filiera a protezione dei consumatori, frodi e episodi di corruzione che hanno visto il coinvolgimento anche dell’autorità sanitaria argentina (SENASA) e della polizia. Nell’inchiesta viene descritta una costellazione di clan e famiglie mafiose, mattatoi e autorità corrotte in Argentina che vanifica i tentativi della Commissione europea di controllare attraverso la conduzione di audit le condizioni di produzione della carne di cavallo: gli audit della Commissione europea vengono infatti annunciati in anticipo e i mattatoi e i commercianti di cavalli hanno sviluppato un sistema di manipolazione ormai collaudato per fuorviare gli ispettori. Questo oltre alle terribili sofferenze inflitte agli animali.
L’Argentina è il maggiore esportatore di carne di cavallo verso l’Unione Europea, con quasi 10.000 tonnellate esportate ogni anno, seguita dall’Uruguay con circa 3.500 tonnellate e dal Canada con 1.400 tonnellate. Tra il 2012 e il 2019, l’esportazione di carne di cavallo argentina verso l’Unione Europea è aumentata da 6.000 tonnellate a quasi 10.000 tonnellate. E l’Italia ha un ruolo di primo piano in questo scempio. Secondo i dati Eurostat, nel 2019 ha importato oltre 2.900 tonnellate di carne di cavallo dall’Argentina – seconda soltanto a Olanda e Belgio – con un andamento sempre crescente: le tonnellate di carne di cavallo esportate dall’Argentina in Italia erano 1.460 nel 2014, 1.776 nel 2015, 2.031 nel 2016, 1.986 nel 2017, 2.500 nel 2018.
“Chiediamo al Governo italiano e alle autorità europee di bloccare immediatamente le importazioni di carne di cavallo dall’Argentina – dice il presidente di IHP, Sonny Richichi -. E’ moralmente inaccettabile che gli animali subiscano queste atrocità prima di essere macellati per finire nel piatto della gente. IHP è contraria a qualunque tipo di maltrattamento e alla macellazione dei cavalli, in qualunque luogo e condizione essa avvenga: ci battiamo perché queste pratiche cessino ovunque, ma lo stop a questo orrore deve avvenire subito”.
Fonte: Animal Welfare Foundation / IHP
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