Mercato della carne di cane in Cina. Sono ancora una volta scioccanti le immagini che arrivano dalla nuova investigazione di Animal Equality sul commercio della carne di cane e gatto in Cina, condotta nel mercato dei 'Tre Uccelli' di Dali, situato a Nanhai, in quello di animali esotici a Wuhan e Fu Xing e, infine, in due allevamenti di cani a Jiaxiang e Jining, e al mattatoio di Zhanjiang.
Mercato della carne di cane in Cina. Sono ancora una volta scioccanti le immagini che arrivano dalla nuova investigazione di Animal Equality sul commercio della carne di cane e gatto in Cina, condotta nel mercato dei ‘Tre Uccelli’ di Dali, situato a Nanhai, in quello di animali esotici a Wuhan e Fu Xing e, infine, in due allevamenti di cani a Jiaxiang e Jining, e al mattatoio di Zhanjiang.
Dagli allevamenti al trasporto verso mercati e macelli, le facce di questa industria clandestina e senza regole fanno rabbrividire. Nell’allevamento di Jining sono stati trovati cani rubati, che ancora indossavano i vecchi collari che avevano in famiglia. Venivano utilizzati principalmente per la riproduzione. Gli allevatori hanno ammesso questi furti, riconoscendo di aver violato le leggi cinesi in merito al commercio di animali.
In questi allevamenti, cuccioli con meno di due mesi vengono stipati nelle gabbie in attesa di essere trasportati verso mercati e macelli. Dopo un viaggio di oltre 1.200 chilometri, gli animali, ancora rinchiusi nelle gabbie, raggiungono i mercati. Qui vengono gettati violentemente dai camion a terra e molti riportano addirittura fratture a causa dell’impatto. Alcune gatte gravide partoriscono sui camion durante il viaggio, che dura anche oltre 24 ore e durate il quale non hanno alcun accesso a cibo e acqua. I loro piccoli spesso muoiono schiacciati a causa del sovraffollamento nelle gabbie.
Nei mercati di Wuhan e Fuxing, dove cani e gatti vengono venduti ai ristoranti e ai macelli della zona, gli animali sono tenuti in una stanza chiusa, afissiante e buia, nella quale mancano cibo e acqua. Vengono uccisi con colpi alla testa o pugnalati a morte. Questo il destino per oltre diciotto milioni di cani e quattro milioni di gatti ogni anno. L’investigazione dà vita ad una campagna internazionale: Senza Voce, per chiedere la fine del cruento commercio di carne di cane e gatto in Cina.
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Roberta Ragni
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