Physalia physalis, nota anche come Caravella Portoghese. L'avete riconosciuta? Nonostante la sua bellezza e i suoi vividi colori vi auguriamo di non incontrare (e non toccare!) mai questo animale.
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Questa simpatica creaturina viene spesso scambiata per una medusa anche per via dei suoi tentacoli ma non lo è. Non si tratta di un organismo pluricellulare come le meduse, ma è il risultato dell’unione di quattro organismi diversi detti zooidi, reciprocamente dipendenti per la sopravvivenza.
Chi è e dove vive
La Caravella Portoghese è un Sifonoforo e i suoi tentacoli possono raggiungere anche la lunghezza di 30 metri. I suoi veleni sono tossici per l’uomo. Preferisce acque calde e si sposta tramite una sorta di grande vela che si trova sul dorso del corpo. Essa compie tutto il suo ciclo vitale nelle acque dell’Oceano Atlantico.
Le sue visite in Italia e nel Mediterraneo
Per fortuna non si tratta di una specie comune dalle nostre parti, anche se negli ultimi anni ne sono state avvistate alcune anche in Italia. Nel corso del tempo ci sono state una serie di segnalazioni nel Mediterraneo, anche se questa creatura non è mai riuscita a proliferare, per via della temperatura delle acque troppo bassa rispetto al suo ambiente naturale. Eppure, l’aumento dei valori medi della temperatura del mare ne sta agevolando la comparsa. Va inoltre aggiunto che nel Mediterraneo la caravella portoghese potrebbe avere altri vantaggi, come l’assenza dei grandi predatori, ormai sempre meno a causa della pesca. La scarsa presenza di tartarughe marine e pesci che si nutrono di meduse e animali simili stanno alternando il ciclo naturale.
Come riconoscere la Caravella Portoghese
Essa è formata da una specie di sacco galleggiante, lungo circa 15 cm. A esso si attaccano i tentacoli lunghi fino a 30 metri e fortemente urticanti. La parte emersa è di colore azzurro violacea, a volte tendente al fucsia.
Essa si muove sospinta dal vento e può procedere alla velocità media di 20 metri al minuto. Nei suoi tentacoli sono presenti più di 10 tipi di veleni diversi, ognuno caratterizzato da un colore.
La tossina isolata si chiama ipnotossina (o fisalitossina), ha proprietà ipnotiche e provoca la cosiddetta “sindrome fisalica”. In seguito ad una puntura il dolore è lancinante e può causare una grave perdita di coscienza. Sulla zona colpita si forma un eritema che poi si ricopre di bolle, mentre su tutto il corpo si formano successivamente pompfi e può anche provocare un arresto cardiaco.
Nei casi più lievi, le lesioni lasciano cicatrici e sintomi che possono durare mesi mentre ansia e vomito di solito passano dopo 2-3 giorni.
Cosa non fare
Se si ha la sfortuna di imbattersi accidentalmente in una Caravella Portoghese, occorre evitare il bendaggio perché incrementa la quantità di veleno iniettata. È bene evitare anche il lavaggio con soluzioni alcoliche e con Vineger (soluzione 3 – 10 % di acido acetico acquoso) messo in vendita per alleviare il dolore da punture da meduse del genere Chironex, poiché provoca l’effetto opposto.
In ogni caso, evitate di toccarla e segnalatene la presenza alle autorità locali.
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