Sgozzarono un capretto durante un rito esoterico, riprendendo la macabra scena col cellulare: tre condanne a Faenza 

Dopo tre anni dalla brutale uccisione di un capretto, sgozzato durante un rito propiziatorio a Faenza, è stata emessa la sentenza di condanna nei confronti dei tre uomini che si sono macchiati le mani di questo atto macabro e crudelissimo

Avevano sgozzato un povero capretto, filmando la sua morte atroce con il cellulare. Un gesto cruento e disumano, che aveva lasciato sgomenti gli agenti del Commissariato di Faenza, in Emilia-Romagna, che nel febbraio 2020 si erano visti recapitare il video accompagnato da un biglietto anonimo con la scritta: “Reato grave, sacrificio di animali in palazzina Borgo San Rocco”.

A compiere quel vile atto durante un rito esoterico tre persone, che una volta individuate erano state denunciate dall’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), che era stata ammessa come parte civile nel procedimento contro gli imputati. Oggi, finalmente, a distanza di 3 anni dall’accaduto giustizia è stata fatta.

Per gli imputati è arrivata la condanna: due mesi e 20 giorni di reclusione con la condizionale per due imputati, e 4 mesi di carcere senza condizionale al terzo imputato, che aveva già precedenti. Inoltre, i criminali dovranno versare un risarcimento danni di 1.000,00 euro in favore della parte civile, ovvero dell’ENPA.

“Bene la condanna del Tribunale di Ravenna anche se purtroppo la sospensione della pena rende le pene ancora più lievi. Pensare che nel 2020, in un Paese civile come l’Italia, sopravvivano sacche di superstizione, di ignoranza e di crudeltà che ci riportano indietro di secoli, oltretutto in un’area del Paese culturalmente insospettabile, lascia sconcertati. Da subito abbiamo attivato il nostro ufficio legale e siamo stati ammessi parte civile tramite l’avvocato Enpa Claudia Ricci e l’avvocato Barbara Liverani di Rete Legale Enpa a Ravenna e Faenza” commenta l’associazione animalista.

La sconcertante vicenda

Come anticipato, i fatti risalgono al febbraio del 2020, quando al Commissariato di Faenza è giunto un video macabro che mostrava lo sgozzamento di un capretto.

L’animale, che veniva tenuto da due persone, belava e tentava di liberarsi quando un terzo uomo con il volto coperto ed un coltello in mano lo ha sgozzato, recitando ad alta voce parole in lingua straniera e raccogliendo il sangue fuoriuscito in alcuni contenitori. Il capretto è morto dopo una terribile agonia, durata circa 5 minuti.

A seguito delle indagini, gli agenti di polizia sono riusciti a individuare tutti e tre gli uomini (un cittadino di Faenza, uno brasiliano e uno cubano )presenti nel filmato. Durante l’interrogatorio, uno dei tre ha ammesso che quello compiuto era un rito sacrificale appartenente alla religione “Umbanda”, in onore dei santi cristiani per ottenere fortuna e bene.

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Fonte: ENPA

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