Sacchetti di plastica, corde, reti da pesca e altri rifiuti. Non stiamo elencando il contenuto di un bidone della spazzatura ma è ciò che è stato trovato dentro lo stomaco di un capodoglio, trovato morto a largo della costa sud-est della Spagna
Sacchetti di plastica, corde, reti da pesca e altri rifiuti. Non stiamo elencando il contenuto di un bidone della spazzatura ma è ciò che è stato trovato dentro lo stomaco di un capodoglio, trovato morto a largo della costa sud-est della Spagna.
Il giovane esemplare maschio è stato ucciso dall’ingestione di un’enorme quantità di rifiuti. Circa 30 chili di spazzatura sono stati trovati all’interno del suo apparato digerente.
Il capodoglio lungo 10 metri è stato scoperto nei pressi della piccola località di Cabo de Palos, nella regione sud-orientale della Murcia, a febbraio, secondo quanto dichiarato dal governo regionale.
I funzionari del Centro di Salvataggio della fauna selvatica di El Valle, dopo aver condotto un’autopsia sull’animale, hanno accertato che era morto per la sua incapacità di digerire o rimuovere la spazzatura, per via di una peritonite.
La tragica morte del capodoglio ha spinto il governo regionale di Murcia, insieme all’European Environmental Association e al Fondo europeo per lo sviluppo regionale, a lanciare una campagna contro i rifiuti oceanici.
Consuelo Rosauro, direttore generale del governo regionale per l’ambiente naturale, ha detto che la presenza di plastica nei mari e negli oceani è una delle maggiori minacce alla conservazione della fauna selvatica nel mondo.
“Molti animali sono intrappolati nella spazzatura o ingeriscono grandi quantità di plastica che finiscono per causare la sua morte. E la regione di Murcia non è estranea a questo problema. Dobbiamo affrontarlo attraverso azioni di pulizia e, soprattutto, con la consapevolezza dei cittadini”.
La campagna di sensibilizzazione prevede attività di pulizie della spiaggia, utilizzando il protocollo di ‘Ocean Conservancy’, che permette di ottenere dati sul tipo e la quantità di rifiuti marini.
Si stima che circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica finiscano ogni anno negli oceani di tutto il mondo. Nel 2017, i ricercatori hanno previsto che la cifra annuale raddoppierà entro il 2025 se non verrà intrapresa un’azione rapida per contrastare questa forma di inquinamento.
#MedioAmbiente lanza una #campaña para concienciar sobre el peligro de las #basurasmarinas para la #Fauna Ejemplo: La necropsia de un #Cachalote varado ? detectó en su aparato digestivo 29 kg de basura ?#StopBasurasMarinas #Concienciación ♻️+inf: https://t.co/mLjhNreLlx pic.twitter.com/dqejUXFkWS
— EspaciosNaturalesMur (@EspNaturalesMur) 4 aprile 2018
L’ennesima vittima della nostra dipendenza dalla plastica.
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Francesca Mancuso