Il cane in cima alla Piramide di Giza era diventato virale: oggi ha un nome, si chiama Apollo ed è uno dei randagi che vive vicino al sito archeologico
Aveva fatto scalpore la notizia di un cane randagio che era stato ripreso in un video mentre scalava la Piramide di Chefren a Giza, in Egitto. Per giorni tutti sul web si sono chiesti chi fosse, se il filmato fosse autentico e soprattutto come avesse fatto l’animale ad arrivare lassù: era poi riuscito a scendere?
Il video, ripreso da un turista di nome Alex Lang, era diventato virale sui social media, sorprendendo milioni di persone in tutto il mondo. Ebbene, ora il cane ha un nome e un’identità: si chiama Apollo e non è un cane qualunque: è uno degli otto randagi che vive vicino alle piramidi di Giza, sotto la protezione di alcune organizzazioni animaliste, come la Cairo Animal Rescue Foundation (CARF).
Questa fondazione si occupa di nutrire, curare e cercare di far adottare i cani randagi locali, ma Apollo, noto per la sua indole indipendente, sembra preferire la vita libera e spesso evita i tentativi di essere vaccinato o sterilizzato. La madre di Apollo, Laika, ha trovato rifugio tra le piramidi anni fa e ha dato vita al branco di cui Apollo è il leader indiscusso.
Raggiungono luoghi inaccessibili per cacciare gli uccelli
I volontari che si occupano di questi cani affermano che gli animali, tra cui Apollo, sono abili cacciatori di uccelli, riuscendo a raggiungere luoghi inaccessibili, come le vette delle piramidi, per sorprendere le prede. Secondo Ibrahim Elbendary, co-fondatore della CARF, questo comportamento dimostra l’agilità e la determinazione di Apollo. Anche se non si sa con precisione come Apollo sia riuscito a scalare la piramide, la sua impresa ha catturato l’attenzione di tutti, lasciando molti increduli di fronte alla sua abilità.
La storia di Apollo ha anche evidenziato il lavoro svolto dalle organizzazioni di soccorso animale in Egitto. Questi gruppi, come la CARF e la Società Egiziana per la Misericordia verso gli Animali (ESMA), si impegnano a migliorare le condizioni di vita dei randagi nel Paese, offrendo cure, cibo e cercando di far adottare gli animali. L’incredibile vicenda di Apollo ha spinto molti a chiedere un maggiore sostegno per il lavoro di queste associazioni.
Nonostante il grande interesse mediatico, Apollo non si è montato la testa e continua a vivere come un cane libero e indipendente come se nulla fosse. E chissà se un giorno lo rivedremo protagonista di qualche altra “folle” scalata, diventando una vera e propria star del web.
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Fonte: The Washington Post
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