Ha salvato 90 cani destinati a finire nel piatto. Gus Kenworthy, sciatore freestyle americano di 26 anni ha partecipato ai Giochi olimpici invernali del 2018. Durante le Olimpiadi in Corea del Sud però non si è occupato solo di sport ma è finito al centro dell'attenzione anche per un suo nobile gesto
Ha salvato 90 cani destinati a finire nel piatto. Gus Kenworthy, sciatore freestyle americano di 26 anni ha partecipato ai Giochi olimpici invernali del 2018. Durante le Olimpiadi in Corea del Sud però non si è occupato solo di sport ma è finito al centro dell’attenzione anche per un suo nobile gesto.
Nel 2014, durante le Olimpiadi invernali di Sochi, Gus aveva trovato due cuccioli randagi, Jake e Misshka, vicino al Villaggio Olimpico e dopo una serie di peripezie era riuscito a portarli con se in America e adottarli. Ma quello è stato solo il primo passo.
Anche quest’anno in occasione delle Olimpiadi che si sono svolte a febbraio in Corea del Sud, lo sciatore pur non essendo ritornato a casa con una medaglia, ha portato con se qualcosa di ancora più prezioso. Un cane salvato da un allevamento, dove gli animali venivano fatti crescere solo per alimentare il commercio di carne.
“Stamattina Matt e io abbiamo fatto una visita straziante in uno dei 17000 allevamenti di cani della Corea del Sud”, ha spiegato Kenworthy su Instagram, insieme a una foto del fidanzato e attore Matt Wilkas e del loro nuovo amico a quattro zampe, Beemo. “In tutto il paese ci sono 2,5 milioni di cani allevati per il cibo in condizioni molto più inquietanti di quanto possiamo immaginare. Il modo in cui questi animali vengono trattati è completamente disumano e la cultura non dovrebbe mai essere un capro espiatorio per la crudeltà. Nonostante le convinzioni di alcuni, questi cani non sono diversi da quelli che chiamiamo animali domestici altrove”.
Matt e Gus hanno adottato Beemo portandolo con loro negli Stati Uniti, ma il cucciolo non è stato l’unico fortunato. Grazie all’intervento del giovane sciatore, 90 altri cani dell’allevamento sono stati salvati e portati negli Stati Uniti e in Canada per l’adozione con l’aiuto di Humane Society International.
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Nonostante il bel gesto, non sono mancate le polemiche. Le sue foto, pubblicate su Instagram, sono state molto apprezzate ma altri hanno criticato la sua campagna per salvare i cani, considerandola unilaterale rispetto ai molti altri animali macellati e mangiati nei paesi occidentali. Ciò che è certo è che lo sciatore ha contribuito a salvare da morte certa un gran numero di cani dalla Corea.
Francesca Mancuso