In Danimarca un cane scappa e uccide un gatto e la polizia lo sopprime con eutanasia. Accadde la stessa cosa nel 2017 al cane Iceberg, che però fu tratto in salvo
Ancora una storia di eutanasia che arriva dalla Danimarca. Protagonista questa volta Uma, un cane husky di due anni adottato in Danimarca nel 2020 da un italiano.
Il cane era scappato dalla sua abitazione senza che i proprietari se ne accorgessero e aveva ucciso il gatto di un vicino, che ha sporto subito denuncia. E così, in pochissimo tempo, la polizia è intervenuta e ha sequestrato e poi soppresso il povero Uma, senza dare il tempo ai proprietari di difendere loro stessi e il loro amato cane.
Sono sconcertata, indignata e profondamente triste per quello che è accaduto – afferma Carla Rocchi, che ha scritto all’Ambasciatrice d’Italia in Danimarca, Stefania Rosini. Non si può giustiziare un animale con questa leggerezza. È una modalità brutale che non tiene conto di alcun fattore umano, pratico, logico. In Danimarca siamo di fronte ad un fenomeno di eutanasia incontrollata per cui i cani vengono soppressi anche dopo un solo morso (ad altro cane o a persona). Sono cani che vengono fatti morire davvero senza un valido motivo, in contrasto con qualsiasi principio di etologia.
La necessità, in sostanza, è quella di modificare la normativa per poter dare il tempo al proprietario di trovare soluzioni prima della soppressione e, per i cittadini stranieri, anche la necessità di contattare la propria ambasciata
Ove ci sia una sanzione, dare il tempo di trovare il denaro per poterla pagare o fare appello alle associazioni per un sostegno.
L’Ente Nazionale Protezione Animali era già intervenuto in Danimarca per il caso di Iceberg, un dogo argentino italiano sequestrato nel marzo 2017 a seguito di una zuffa con un altro cane e condannato a morte perché specie proibita in Danimarca. In quel caso l’Enpa era riuscita a far approvare dal Parlamento danese una legge per consentire ai cani appartenenti alle razze considerate pericolose, di proprietà di cittadini stranieri, di lasciare il Paese senza essere uccisi. E Iceberg era potuta tornare a casa con il suo proprietario.
Sono a disposizione – ha concluso Rocchi nella lettera indirizzata all’Ambasciatrice d’Italia in Danimarca – nei tempi e nei modi che riterrà per valutare insieme una proposta di rettifica della normativa vigente, che sia spendibile ma anche effettivamente più ragionevole ed umana nei confronti di umani e animali.
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Fonte: ENPA
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