I cani non andrebbero mai tenuti alla catena: oltre a una vita di sofferenze e prigionia, la catena è un pericolo per la loro incolumità.
Gli incendi in Sardegna hanno creato immensi danni a persone e cose, distrutto boschi e causato la morte di molti animali selvatici e allevati. A tutto ciò si aggiunge il dramma dei moltissimi cani che hanno perso la vita nei roghi perché tenuti alla catena.
Una catena che ne ha impedito una vita libera e dignitosa fino alla fine. Una fine terribile, in cui sono morti bruciati vivi, senza la possibilità di fuggire e cercare di mettersi in salvo.
“Una morte che non deve ripetersi mai più!” il grido di LAV, la Lega antivivisezione, che sta chiedendo a gran voce a tutti i Sindaci delle zone colpite dagli incendi di emanare al più presto un’ordinanza per vietare la detenzione dei cani alla catena. Per accelerare i tempi, LAV ha predisposto il testo, così che il divieto possa entrare in vigore subito.
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L’unità di emergenza LAV sta lavorando da una settimana nelle aree colpite dai roghi per soccorrere e salvare gli animali. Al momento sono più di 70 i cani, gatti, asini, galline e maiali aiutati, ma per i cani tenuti alla catena non c’è stato nulla da fare.
“L’uso della catena, oltre a impedire agli animali di mettersi in salvo nel caso di calamità e incendi, compromette in ogni caso la libertà di movimento degli animali con grave danno e pericolo per la loro salute anche psichica e per la loro vita. Il cane è, infatti, un animale altamente sociale e si realizza pienamente solo quando è parte di un gruppo. Ma legato alla catena ne è escluso e costretto a una vita innaturale poiché non può esprimere la sua relazionalità e socievolezza. Purtroppo si tratta di un fenomeno ancora tollerato in molte zone d’Italia, di cui non è difficile comprendere la gravità: centinaia di animali costretti a una vita interrotta, prigioniera, sottoposti a stress e sofferenza, e a seri rischi di incolumità!” – ha dichiarato Roberto Corona di LAV Cagliari.
Lav ha sottolineato la necessità di una legge regionale che vieti la detenzione dei cani alla catena anche in Sardegna. Molte regioni italiane tra cui l’Abruzzo, la Puglia, la Campania, l’Emilia Romagna, il Veneto e la Lombardia hanno già vietato questo comportamento dannoso per i cani, poiché li costringe a isolamento, sofferenza e a una vita di prigionia.
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Fonte di riferimento: LAV
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