Questo chef dona l’acqua delle bottiglie avanzate dal suo ristorante al canile di Brescia, la splendida iniziativa che aiuta animali e ambiente

A Brescia uno chef fa la differenza: l'acqua non consumata dai clienti del suo ristorante finisce al canile così da non essere sprecata. Si parla di quasi 150 litri ogni mese. Con il suo nobile gesto, lo chef sostiene il rifugio della città

Che cosa fare dell’acqua ordinata dai clienti al ristorante e lasciata sui tavoli a conclusione del pasto? Buttarla non è certo un’ipotesi per uno chef napoletano di Brescia che ha deciso di destinarla al canile e abbeverare tanti pelosi.

Lui si chiama Ciro di Maio, è il proprietario di SanCiro e da grande amante degli animali sostiene l’associazione Sos Randagi. L’ente gestisce il canile della città sito in via Girelli 6, offrendo cure e ricovero a tanti animali bisognosi.

Il rifugio si trova a poca distanza dal suo locale e così Ciro Di Maio si reca personalmente a consegnare l’acqua avanzata e a salutare gli ospiti del canile, una coccola in più che specialmente in questi giorni di caldo infernale fa sempre piacere ricevere.

La sua è un’idea meravigliosa a favore degli animali e che, allo stesso tempo, combatte lo spreco di una risorsa preziosissima. Ogni mese, nel ristorante dello chef, andrebbero altrimenti persi quasi 150 litri d’acqua. Tutta quell’acqua ora ha un’altra destinazione.

Lo chef ha avviato una collaborazione con l’associazione bresciana, che ha fatto di un cucciolo sordo la sua mascotte. Non a caso, lui si chiama Idro ed è un giovane mix pastore in cerca di casa.

Abbiamo aderito con piacere a questa iniziativa che è forse una goccia nell’oceano ma come ogni goccia fa la sua parte!” ha scritto il canile su Facebook.

Con il suo nobile gesto, lo chef sensibilizza il pubblico e la clientela sul tema adozione e spera di ispirare tanti colleghi a fare lo stesso. Chissà che così facendo non ci si innamori perdutamente di un cane, o più di uno.

Ciro di Maio non è nuovo a opere che promuovono diverse realtà del territorio. Lo scorso anno ha insegnato ai detenuti del carcere bresciano l’arte della pizza. In un modo o nell’altro, lo chef e pizzaiolo dal cuore nobile aiuto per il prossimo, umano o cane che sia.

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Fonte: Canile Rifugio di Brescia/Facebook

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