Al via un nuovo progetto che porta in corsie un medico "a quattro zampe". All'ospedale di Treviglio, nella Bergamasca, è arrivato un cane da terapia intensiva. Il suo nome è Prince e aiuterà i pazienti della struttura
L’ospedale di Treviglio-Caravaggio, in provincia di Bergamo, ha un nuovo straordinario medico. Non indossa il camice, non ha conseguito proprio la laurea in Medicina e Chirurgia, bensì frequenta un percorso di addestramento per prestare supporto in corsia.
Lui si chiama Prince, è un cucciolotto di Golden retriever e si sta formando per ottenere la qualifica di cane da terapia intensiva. La sua specializzazione? Fornire assistenza nelle terapie complementari, che affiancano le tradizionali nel processo di cura di ciascun paziente.
Più precisamente, il “dottor” Prince ha il compito di alleviare lo stress da ricovero in rianimazione. Un ruolo cruciale e difficile ma più che possibile per il Golden. Ne è convinto Giovanni Palazzo, Direttore Generale Asst Bergamo Ovest.
Le Terapie Intensive rappresentano un luogo di particolare complessità, anche emotiva, con ricoveri spesso lunghi e con pesanti ripercussioni psicomotorie. Abbiamo, quindi, la responsabilità di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione. Sono sicuro che il nostro nuovo dipendente a 4 zampe sarà un valido supporto nei percorsi di cura dei nostri pazienti e garantirà con la sua presenza attimi di leggerezza anche ai familiari ed ai nostri professionisti” commenta Palazzo.
L’iniziativa fa parte del progetto pilota Dog for Smile, il primo avviato in Lombardia che ricorre ai cani per offrire un aiuto in più ai malati in degenza. Diverse pubblicazioni scientifiche hanno dimostrato il potere della pet therapy, riducendo ansia e paure nelle persone coinvolte in attività a contatto con gli animali.
Uno degli studi è stato condotto proprio dalla Società Italiana di Anestesia e Rianimazione. I risultati mettono in evidenza “l’efficacia degli interventi assistiti con animali nel setting della terapia intensiva, raccogliendo dati sulla modificazione dell’attività elettrica elettroencefalografica, variazione di frequenza cardiaca e pressione arteriosa, saturazione di ossigeno, livelli salivari di cortisolo, ossigenazione celebrale prefrontale e scala di valutazione del dolore” spiega la dottoressa Silvia Zambelli.
Prince si occuperà di fornire sostegno emotivo, velocizzando il processo di riabilitazione dei pazienti e migliorando il loro benessere. Basta una carezza per fare la differenza. Entro la conclusione dell’anno, il “dottor” Prince diventerà ufficialmente operativo. Il badge lo ha già.
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Fonte: ASST Bergamo Ovest
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