Multe fino a 500 euro per chi non raccoglie i bisogni del cane (e analisi del DNA): pioggia di verbali a Carmagnola

Deiezioni canine non raccolte? Il Comune di Carmagnola sanziona i proprietari maleducati identificandoli grazie all'esame del DNA del loro cane. La campagna è stata promossa anni fa per il rispetto dell'ambiente e del decoro urbano

Raccogliere le deiezioni del proprio cane durante le passeggiate è un dovere di qualsiasi buon cittadino, ma non prendiamoci in giro perché non tutti lo rispettano mettendo in cattiva luce gli animali.

Ciò non è più ammissibile a Carmagnola, nel Torinese, dove l’amministrazione ha pensato di risolvere il problema sanzionando i proprietari incivili grazie all’esame del DNA del proprio quattrozampe.

Si parla di multe di 100- 150 euro per verbale e test, ma che possono lievitare in un attivo. Se il cane non è stato precedentemente registrato nel database comunale, la sanzione prevista dal Regolamento per la tutela e benessere animale va da un minimo di 50 a un massimo di 500 euro.

È un progetto portato avanti negli anni dal Comune di Carmagnola per contrastare l’abbandono di escrementi canini sul territorio e migliorare il decoro urbano. Nel 2019 Carmagnola aveva lanciato infatti l‘iniziativa “Con il DNA di Fido io mi fido”.

I residenti dovevano provvedere entro la fine del 2019 all’identificazione genetica dell’animale tramite tampone salivare. Il test poteva essere eseguito gratuitamente presso il canile comunale o presso il proprio veterinario di fiducia con modalità prestabilite.

Il Comune aveva poi prolungato la scadenza del termine ultimo a settembre 2022, ma non tutti i proprietari di cani vi hanno aderito. Da ottobre 2022 l’esame del campione salivare è diventato a pagamento.

A effettuare i controlli saranno ora le guardie volontarie convenzionate con il Comune che raccoglieranno campioni da inviare all’dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Si risalirà così al cane e al suo possessore con opportuna multa.

L’amministrazione parla di un piano ambizioso che potrebbe rappresentare una valida soluzione al problema.

La convivenza urbana con i nostri più vicini animali d’affezione deve essere sostenuta da norme chiare che aiutino ad organizzare al meglio una Comunità in cui i cani sono sempre più presenti -sottolinea- L’anagrafe canina esisteva da tempo; il suo utilizzo aggiornato con le informazioni legate al DNA e supportato dalle nuove tecnologie ci consente di ricordare a tutti che gli spazi pubblici devono essere rispettati” ha commentato Ivana Gaveglio, prima cittadina di Carmagnola.

Anche la Provincia autonoma di Bolzano ha deciso di seguire questa linea di condotta, schedando i cani del suo territorio. (Leggi anche: Il test del DNA potrebbe davvero risolvere i problemi legati alla cacca dei cani per strada? In una provincia italiana è obbligatorio)

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Fonte: Comune di Carmagnola

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