Addio Angelo: è morto il cane pastore coraggioso, diventato simbolo degli incendi in Sardegna

Angelo non ce l’ha fatta. Il cane pastore coraggioso, divenuto simbolo dei devastanti incendi scoppiati in Sardegna a fine luglio, è morto qualche ora fa. L’animale aveva fatto da scudo alle sue pecore, restando immobile nonostante le fiamme altissime, ma ha pagato il suo grande coraggio con la vita. A trovarlo a Tresnuraghes (in provincia di Oristano), vicino un muretto circondato dai roghi, era stato un veterinario che ha sperato fino all’ultimo in un lieto fine. Ma, purtroppo, per l’eroe a quattro zampe non c’è stato nulla da fare. 

Il triste annuncio è arrivato dalla clinica veterinaria Duemari di Oristano che si stava prendendo cura di lui, cercando di alleviare le atroci sofferenze provocate dalle ustioni sparse su tutto il corpo.

“Angelo sta molto male, il suo organismo sta cedendo” aveva comunicato ieri su Facebook lo staff della clinica veterinaria, pubblicando le foto del cane visibilmente sofferente.

Poco dopo è arrivata la terribile notizia. “Non soffre più” scrivono i veterinari e in poco tempo la pagina della clinica è stata inondata di messaggi d’addio, carichi di affetto, da parte di migliaia di persone che avevano fatto il tifo per lui fino all’ultimo. 

Dopo aver conosciuto la drammatica vicenda di Angelo, alcuni cittadini hanno deciso di donare dei farmaci alla clinica per le cure del cane pastore.

Sebbene Angelo non possa più usufruire di questi prodotti, vi ringraziamo noi – commentano i veterinari – Ne faremo comunque buon uso con cani e gatti e selvatici. Sono tutti Angeli.

Angelo è soltanto uno dei tantissimi animali arsi vivi delle fiamme che hanno colpito la Sardegna e la cui morte e sofferenza sono passate in secondo piano. Avrebbe potuto benissimo scappare e mettersi in salvo, ma non ha voluto abbandonare le sue pecore, offrendo a tutti noi una grande lezione di coraggio e altruismo. Buon viaggio, dolce Angelo!

Seguici su Telegram|Instagram |Facebook|TikTok|Youtube

Fonte: Clinica veterinaria Duemari/Facebook

Leggi anche: 

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram