Matilda, la Bulldog francese di Chiara Ferragni dopo 13 anni di vita assieme. Il nostro appello all'influencer: diciamo basta ai cani brachicefali e sensibilizziamo le persone all'adozione piuttosto che all'acquisto di esemplari di razza come Bulldog e altri brachicefali, la cui vita è un inferno dal punto di vista clinico
Chiara Ferragni ha perso la sua Matilda, una femmina di Bulldog francese che le è stata accanto per 13 anni. Per lei Matilda era molto più che un animale da compagnia. La Bulldog è stata la “sua bambina” prima dell’arrivo dei figli, la sua “amica pronta a farmi sempre compagnia e a farmi sentire amata quando più ne avevo bisogno”.
Così l’influencer e imprenditrice italiana ricorda Matilda, condividendo alcune delle più belle foto scattate assieme. Una carrellata di ricordi, dal primo incontro quando la cagnolina era solamente un cucciolo, poi con il cantante e marito Fedez fino alla famiglia al completo con Leone e Vittoria.
Mi bastava abbracciarti e sentire il tuo profumo per sentirmi a casa perché è proprio quello che sei stata sempre: la mia famiglia. E hai fatto anche di più, hai “creato” quella che è la nostra famiglia: eri tu “il cane di Chiara Ferragni” di quella canzone che mi ha fatto conoscere il papà nel 2016. Ci pensi se non fossi stata la mia Matildona come poteva essere diversa la mia vita?”
Il suo musetto è tatuato su una delle dite della Ferragni e rimarrà lì come nel cuore di tutti coloro che hanno conosciuto Matilda. Al figlio maggiore, Leone, Chiara Ferragni ha spiegato che Matilda ora risplende nel cielo e li guarda e li protegge dalle nuvole.
Ieri, dopo averti salutata per l’ultima volta ho provato a spiegare a Leo che eri andata in cielo e ci avresti sempre protetti da una nuvoletta lassù. E lui mi ha chiesto come potevamo riconoscere la nuvola perché cosi potevamo salutarti sempre anche noi.
Spero di averti fatto vivere una bella vita e di averti fatto sentire il mio amore ogni giorno, perché io il tuo l’ho sentito sempre. Mi mancherà tutto di te Mati, ti saluterò ogni giorno su quella nuvoletta”
Matilda se n’è andata dopo un tumore diagnosticato nel 2020 da allora tenuto sotto osservazione e dopo aver festeggiato lo scorso 21 luglio il suo 13esimo compleanno. La morte di un animale, qualunque questo sia e a chiunque questo sia legato, ci rattrista nel profondo e così è anche per la Bulldog.
I brachicefali, una scelta da non fare
Nel suo post-ricordo, Chiara Ferragni racconta di quanto ha preso Matilda, allora era solo una ragazzina. La scelta è ricaduta su un cane brachicefalo, un Bulldog francese, razza che negli Stati Uniti è la più amata e ricercata di sempre.
Con la sua popolarità e con tutta la genuinità del condividere foto con Matilda, Chiara Ferragni ha ispirato tantissimi altri ad acquistare Bulldog francesi che assomigliassero magari proprio al suo, facendo un’immensa pubblicità alla razza in questione. Lo stesso la sorella, Valentina Ferragni, anche lei con un Bulldog francese di nome Pablo.
I Bulldog francesi sono cani meravigliosi, come tutti i loro simili con e senza pedigree, ma per via delle caratteristiche estetiche della razza questi cani sono costretti a vivere una vita tremenda. Nel corso del tempo il loro aspetto è stato stravolto dagli allevatori, condannando questi cani a soffrire di patologie di salute sempre più gravi.
Le malattie che si riscontrano maggiormente sono congenite e fanno capo alla sindrome brachicefalica o sindrome ostruttiva delle prime vie aeree (BAOS), dovuta a una conformazione anomala del cranio che riduce gli spazi orali e nasali. Ecco perché non esistono brachicefali, cani o gatti, che si salvano.
Tra i sintomi della sindrome BAOS più frequenti dovute alle alterazioni primarie e secondarie vi sono:
- difficoltà nel deglutire
- difficoltà respiratorie con respirazione rumorosa sia in fase espiratoria che inspiratoria
- apnee notturne
- svenimenti e sincopi anche se il cane è sottoposto ad attività fisica moderata
- colpo di calore
- rigurgito
- reflusso
- soffocamento
Il quadro clinico dei brachicefali è così terrificante che questi animali hanno difficoltà persino nel respirare normalmente e rischiano il colpo di calore anche senza svolgere alcun esercizio fisico. Non esistono modi umani di allevare questi animali, per questo in alcuni Paesi del mondo – come la Norvegia e i Paesi Bassi – l’allevamento di alcune razze brachicefale è stato vietato dalla legge.
Molti veterinari stanno cercando di ottenere lo stesso anche in altri Stati e continuano a informare i futuri proprietari di animali sul perché non dovrebbero mai adottare un cane brachicefalo.
Il nostro appello a Chiara Ferragni è prima di tutto quello di aprire le porte di casa a un cane abbandonato in un rifugio in modo da sensibilizzare la rete sulle adozioni consapevoli. Così ha fatto Elisabetta Canalis con i suoi due trovatelli e tante altre personalità.
Ci stringiamo al suo dolore perché sappiamo cosa significhi perdere un cane, ma ci auguriamo che la Ferragni scelga di non sponsorizzare direttamente o indirettamente più animali di razza e specialmente cani brachicefali.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Leggi anche:
- Cani brachicefali: quali sono? La lista delle razze più comuni da NON acquistare
- La cucciola di bulldog, costretta a operarsi più volte per respirare, riaccende i riflettori sui problemi dei cani brachicefali
- Mostre canine: quell’immensa sofferenza che si nasconde dietro i concorsi di bellezza per cani come il Crufts