Migliaia di cani Beagle atterrano in Danimarca per la sperimentazione animale, il lamento più straziante che tu abbia mai sentito (IMMAGINI FORTI)

IMMAGINI FORTI Sono migliaia i cani di razza Beagle che ogni anno dagli Stati Uniti giungono in Europa per morire in dolorosi esperimenti nei laboratori di ricerca di tantissimi Paesi. Questa è la sperimentazione animale, una barbarie che annualmente provoca l'acuta sofferenza di 7 milioni di animali solamente nell'UE

Dagli Stati Uniti alla Danimarca per essere poi distribuiti nei laboratori di ricerca di tutta l’Europa e morire vivisezionati sui tavoli dei centri di sperimentazione. È questo l’abominevole destino di migliaia di cani di razza Beagle che dagli allevamenti del Nuovo Mondo arrivano nel nostro continente come cavie.

Una lunga serie di trasportini con all’interno Beagle dagli occhi terrorizzati viene sistemata all’esterno dell’aeroporto di Copenaghen. Sono stressati, impauriti, sfiancati dalle tante ore di viaggio. Il loro pianto è straziante, il disperato abbaiare si confonde con il rumore delle turbine, nell’indifferenza generale.

Sono atterrati con i voli di diverse compagnie aeree, tra cui Scandinavian Airlines, e attendono di andare incontro a un destino diabolico. È lì che inizia l’incubo, nei laboratori.

Alcuni vengono smistati in Italia, altri in Ungheria, altri ancora in Olanda, Francia e Regno Unito. Tutti passano per la capitale della Danimarca, uno snodo tra l’America e l’Europa. A denunciarlo è l’associazione danese Anima assieme ai suoi partner internazionali.

In 3 anni e mezzo, per l’aeroporto internazionale di Copenaghen Kastrup sono transitati oltre 5.000 cani. Le immagini documentate da Anima fanno venire la pelle d’oca e sono probabilmente l’unica testimonianza che resta di questi cani.

I Beagle vengono utilizzati per la sperimentazione di farmaci destinati all’uso umano, attrezzature mediche, ma anche prodotti chimici. Tutti i cani destinati alla ricerca hanno conosciuto almeno una volta la sofferenza.

Su di loro vengono testati pesticidi, iniettate sostante mentre uno dopo l’altro attendono il loro turno in gabbie sterili in cui chi si trovava prima di loro è morto tra urla soffocate e dolore. Non sempre gli esemplari sopravvivono alle prove, ma ai ricercatori poco importa. Nei laboratori i cani sono cavie, numeri su cui sperimentare, non esseri senzienti.

Malgrado le proteste e le azioni da parte degli attivisti stiano facendo aprire gli occhi all’opinione pubblica su cosa sia realmente la sperimentazione animale, i colossi della ricerca continuano a investire in allevamenti di Beagle. La società Marshall, fondata in Francia dalla fine degli anni Novanta, ha acquistato gli allevamenti Gannat e poi Mézilles avere i suoi animali già belli e pronti direttamente nel Paese.

I test su animali continuano a essere effettuati globalmente sebbene i dati abbiano ampiamente dimostrato che questi siano in gran parte inaffidabili. La più grande associazione dell’industria biotecnologica (BIO) del mondo afferma, secondo quanto riporta Anima, che il 92% dei farmaci che hanno superato i nei test sugli animali successivamente falliscono nei test sull’uomo.

La ricerca senza animali è il futuro, è questa che bisogna finanziare.  Lo dobbiamo ai 7 milioni di cani, gatti, conigli, ratti, primati e altri animali sottoposti a dolorosi esperimenti nell’Unione europea ogni anno. Basta test su animali.

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Fonti: AnimaOne Voice

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