Lega il cane all’auto e lo trascina fino ad ucciderlo: pastore condannato al carcere e a una multa salata

Il cane che era stato legato a un'auto e trascinato in strada da un pastore fino alla morte a Montefiascone ha ottenuto finalmente giustizia. Il suo aguzzino è stato condannato al carcere e dovrà anche pagare una salata multa

Aveva legato e trascinato con l’auto un povero cane fino ad ucciderlo. Adesso dovrà scontare il carcere e pagare una salta sanzione. Ad annunciare la sentenza la LAV, che aveva subito intrapreso una battaglia legale dopo il terrificante episodio. Il fatto, che ha suscitato grande indignazione fra cittadini e associazioni animaliste, risale al 8 febbraio 2021, quando a Montefiascone (in provincia di Viterbo) i carabinieri avevano fermato un pastore alla guida notando il cane, ormai senza vita.

Solo adesso l’animale ha ottenuto giustizia. L’uomo è stato, infatti, condannato a 8 mesi di reclusione e a pagare 12mila euro di multa per maltrattamento aggravato dalla morte del cane.

La condanna è un atto dovuto di giustizia nei confronti del cane ucciso tra atroci sofferenze, purtroppo l’attuale legge contro i maltrattamenti prevede pene esigue che non fungono da deterrente, e i cani di cronaca degli ultimi mesi lo dimostrano. Basta citare alcuni casi diventati simbolo, come Aron, Leone, la capretta di Anagni e ultimo il gatto rosso Caracas. – ha dichiarato Alessandra Ferrari, responsabile animali familiari LAV. – Inoltre, il trascinamento di cani con mezzi a motore fino a causare gravi lesioni o la morte è purtroppo spesso utilizzato come metodo per punire i cani o per allontanarli da una determinata zona.

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Servono pene più severe per chi maltratta e uccide gli animali!

Peccato, però, che tanti altri casi di animali maltrattati e uccisi vengano ignorati e che i loro aguzzini restino impunti nel nostro Paese.

Simili crimini non sono però evidentemente una priorità per la Commissione Giustizia della Camera, che da ben quattro mesi non calendarizza più la discussione sulla nuova legge contro i maltrattamenti, ignorando la volontà dell’opinione pubblica. – sottolinea Ferrari della LAV – Ci chiediamo quante atrocità dovranno ancora accadere prima che si dia il giusto peso a quella che è diventata a tutti gli effetti un’emergenza?

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Fonte: LAV

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