Si stenta a credere all’uccisione di una ventina di cani randagi in India. Una brutalità inspiegabile, con alcuni che potrebbero essere stati sepolti vivi
È drammatico il bilancio di quanto avvenuto presso l’aeroporto internazionale di Thiruvananthapuram, in India. Qui si è infatti verificato il vero e proprio massacro di una ventina di cani randagi. Ancora più inquietante è il sospetto che alcuni di questi animali possano essere stati sepolti vivi.
Ma cos’è successo? I cani randagi sembrano essersi rifugiati nell’aeroporto internazionale, situato nell’estremo sud dell’India, forse per sfuggire al maltempo. Un’agenzia responsabile della pulizia degli spazi aeroportuali avrebbe fatto credere alle autorità che i cani sarebbero stati dati in adozione cercando di nascondere così la loro brutale uccisione.
Poi la verità è lentamente emersa, con l’avvio delle indagini ed i corpi degli animali che sono stati recuperati per sottoporli a un’autopsia, che dovrà determinare se alcuni di loro siano stati sepolti vivi. In risposta a questa tragica situazione, il ministro del Kerala J Chinchu Rani ha assicurato che saranno prese azioni rigorose contro i responsabili.
Il problema dei cani randagi, alimentato anche dalle conseguenze delle alluvioni
Questo episodio mette in luce ancora una volta una problematica più ampia: il crescente problema dei cani randagi in India. Una situazione che già era gravosa a causa della presenza di milioni di animali senza casa e che ora è stata ulteriormente peggiorata a seguito delle conseguenze delle pesanti alluvioni che hanno recentemente colpito l’area di Nuova Delhi.
A seguito della legge Animal Birth Control (ABC) approvata nel 2001, che vieta l’abbattimento dei cani randagi con l’obiettivo di proteggerli, si è verificato un aumento significativo della popolazione di cani, contribuendo alla diffusione di malattie come la rabbia, che è diventata endemica in tutto il paese.
Parallelamente a questa situazione, come detto, le alluvioni e le forti piogge che hanno causato inondazioni in diverse aree a nord di Nuova Delhi hanno spinto le associazioni locali a intervenire per salvare centinaia di animali intrappolati dalle acque straripate del fiume Yamuna.
L’associazione Humane Society International/India sta offrendo aiuto distribuendo cibo e medicine per gli animali in difficoltà e per sostenere i rifugi che si prendono cura di questi animali, cercando di affrontare al meglio – per quanto possibile – le sfide che si presentano a seguito di stagione dei monsoni che si è rivelata particolarmente intensa.
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