Festival di Yulin: 386 cani ammassati in un camion sono stati bloccati da polizia e attivisti

Diretti al Festival di Yulin dove sarebbero stati macellati per la loro carne, 386 cani stipati in un angusto camion sono stati sequestrati dalla polizia locale grazie alle segnalazioni degli attivisti. Gli animali si trovano ora in quarantena, seguiti dalle associazioni che intendono chiedere il loro affidamento

Siamo nel pieno dell’orrore del Festival di Yulin e gli attivisti continuano a fare di tutto per fermare i carri stracolmi di cani che verranno macellati nella maniera più atroce possibile in fiumi di sangue, carcasse e guaiti strazianti.

386 sono quelli che la polizia dello Shaanxi, con la Humane Society International, ha attualmente sequestrato. Il camion con a bordo i cani è stato fermato nella notte a 500 miglia da Yulin, destinazione finale di questo viaggio dell’orrore.

Gli animali erano rinchiusi in piccolissime gabbie di filo metallico, senza acqua né cibo. 

Probabilmente erano sul camion da giorni, disidratati e affamati, molti dei quali con segni visibili di ferite e malattie. Potevamo vedere i loro volti pietrificati che sbirciavano fuori dalle gabbie e sapevamo che quei cani erano diretti direttamente ai macelli di Yulin dove sarebbero stati picchiati a morte, ha affermato Lin Xiong, uno degli attivisti presenti sul posto.

cani yulin

@Humane Society International

Ai controlli delle autorità l’autista del camion non era in possesso di alcun documento che attestasse la provenienza dei cani e se, quindi, quel trasporto fosse legale. Molti avevano ancora un collare, segno che si trattava di animali di proprietà rubati.

I cani sono stati perciò sequestrati. Al momento si trovano in quarantena in una struttura della polizia. Alcuni sono gravemente malati, altri presentano ferite profonde. Rimarranno qui per 21 giorni e riceveranno le cure veterinarie necessarie, seguiti dalle associazioni animaliste.

Secondo la legge cinese, i trafficanti di cani hanno 21 giorni per pagare una salatissima multa. Solo così possono ritornare in possesso degli animali sequestrati.

Nella quasi totalità dei casi i venditori si rifiutano di pagare la sanzione poiché l’ammontare è nettamente superiore al guadagno che ricaverebbero dal commercio di quei cani.

La Humane Society International conta perciò di poter avere in affidamento gli animali presto e trovare loro una famiglia non appena le loro condizioni fisiche miglioreranno. Intanto si continua, con ogni strumento e ogni voce, a denunciare le brutalità del Festival di Yulin e del consumo di carne di cane e di gatto in Asia.

Fonte: Humane Society International

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