Divieto di possedere animali per il proprietario di Aron, il cane bruciato vivo a Palermo. Il sindaco firma l’ordinanza

Divieto perpetuo di detenzione di animali per il mostro che ha ucciso Aron, il cane dato alle fiamme a Palermo. C'è l'ordinanza del sindaco che impedisce al soggetto indagato di avere qualunque animale

Nessun animale finirà ancora nelle mani del proprietario di Aron, il cane di razza pitbull da lui bruciato vivo a Palermo e deceduto in una clinica veterinaria a inizio 2024. Lo ha stabilito il sindaco del capoluogo siciliano, Roberto Lagalla, su proposta dell’assessore al benessere animale Fabrizio Ferrandelli.

Il primo cittadino palermitano ha firmato nelle ultime ore un’ordinanza vietando all’uomo che si è macchiato di una simile atrocità di “possedere, acquisire in proprietà e/o detenere animali di qualunque genere e specie a qualsiasi titolo, anche temporaneamente, su tutto il territorio comunale“.

Sarà il servizio veterinario della ASP Palermo assieme agli agenti della polizia municipale ad assicurarsi periodicamente che il divieto venga rispettato. In caso contrario, si provvederà all’immediato sequestro degli animali rinvenuti durante i controlli. L’ordinanza, si legge nel documento, “è estesa anche per eventuali conviventi”.

Questo è stato un atto dovuto nel contesto di un’azione criminale e vigliacca che ha provocato dolore e morte ad un cane e che ha scosso non poco tutta l’opinione pubblica locale e nazionale. Questa è anche la conferma della mia attenzione e di quella dell’intera Amministrazione per il benessere degli animali che sono e saranno sempre parte integrante della nostra comunità” ha commentato Fabrizio Ferrandelli.

Le associazioni animaliste si dicono soddisfatte per questo primo importante passo in una vicenda feroce che ha indignato l’intera Italia e che ha dato vita a proteste e manifestazioni in tutto lo Stivale.

Aron non potrà più tornare tra noi, ma almeno il suo assassino non potrà più fare del male ad altri animali. Ora speriamo anche nella riapertura delle indagini della Procura come LAV ha richiesto opponendosi all’archiviazione e nel pronunciamento del Tribunale” ha commentato la LAV, Lega Anti Vivisezione.

Quanto accaduto al povero Aron è crudeltà disumana, ma non costituisce, purtroppo, un caso isolato. Attivisti e organizzazioni animaliste continuano a battersi, esasperati, per una maggiore tutela animale con leggi e provvedimenti che pongano un freno all’ondata di violenza sugli animali nel nostro Paese.

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Fonti: Comune di Palermo – LAV

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