Fino a 3 anni di carcere e un testimonial d’eccezione per frenare i 100.000 abbandoni di cani in Francia

la Francia ha annunciato un piano per contrastare l'abbandono degli animali domestici che prevede multe salate e fino a 3 anni di carcere

La Francia ha davvero un brutto primato: quello di essere il paese europeo dove vengono abbandonati più animali. Per fronteggiare questa situazione inaccettabile il governo sta discutendo una nuova norma che prevede l’inasprimento delle pene per chi abbandona cani o gatti, queste potrebbero arrivare fino a 3 anni di carcere. Inoltre proprio in questi giorni a supporto della campagna contro l’abbandono di cani e gatti è arrivato Nemo, il cane del Presidente Macron. (LEGGI anche: Perché i francesi sono tra i popoli europei che abbandonano di più cani e gatti)

L’abbandono degli animali domestici deve essere punito più severamente per avere la speranza di arginare tale fenomeno che, purtroppo, è ancora molto diffuso (anche nel nostro paese). E’ già da tempo che la Francia sta pensando ad un piano per contrastare l’abbandono degli animali ma ora c’è una novità. (LEGGI anche: La Francia vuole punire per legge e inasprire le pene per chi abbandona i propri animali domestici)

Il ministro dell’agricoltura Julien Denormandie, spiegando in dettaglio il piano del governo per proteggere gli animali domestici, ha fatto sapere che intende rafforzare le sanzioni in caso di abbandono arrivando a:

“tre anni di reclusione, non appena questi atti di maltrattamento saranno stati individuati e dimostrati”

Il piano prevede di “sensibilizzare, sostenere e sanzionare“, ha spiegato Julien Denormandie. Non solo multe e pene severe, dunque, ma anche azioni utili a far acquisire maggiore consapevolezza a tutti coloro che intendono prendersi cura di un animale.

La campagna contro l’abbandono degli animali ha poi un testimonial d’eccezione, si tratta di Nemo, il cane adottato dal presidente Emmanuel Macron che gli ha regalato una nuova famiglia, insieme a sua moglie, prendendolo da un canile.

Ed è il cane stesso a “parlare”, raccontando la sua storia in un video condiviso dal presidente francese sui social.

“La mia storia inizia con un abbandono. E come me, 100.000 animali vengono abbandonati ogni anno in Francia. Quindi a Natale adottali. Ma in coscienza” 

https://www.instagram.com/p/CJHOtXEorrl/?utm_source=ig_web_copy_link

Tornando al piano contro l’abbandono, la Francia intende favorire le adozioni e lottare contro gli acquisti d’impulso (ricordiamo che spesso cani e gatti vengono regalati a Natale o in occasione dei compleanni), si vuole ad esempio far firmare una sorta di “certificato di sensibilizzazione”, per ricordare gli obblighi di cura, vaccinazione e i costi associati al possesso di un animale. Verrà inoltre distribuito un opuscolo nelle scuole elementari per educare tutti i cittadini già da bambini, ha fatto sapere il ministro.

Il piano prevede inoltre di creare un osservatorio nazionale per la protezione degli animali e di aiutare le persone svantaggiate a curare i propri animali, dedicando 4 milioni di euro alla medicina veterinaria solidale.

Ma si potrebbe fare ancora di più. C’è da considerare ad esempio che, per quanto riguarda i punti vendita o l’adozione di animali, il governo non ha seguito la proposta del deputato Loïc Dombreval che intendeva riservare questa vendita esclusivamente ad allevatori professionisti, dilettanti autorizzati e rifugi.

Anche le vendite online saranno ancora consentite anche se maggiormente regolarizzate. Gli annunci riguardanti cani e gatti dovranno specificare il numero di identificazione dell’animale, l’età, la razza, se è vaccinato e altro.

E in Italia?

In Italia, almeno sulla carta, le multe per chi abbandona gli animali sono già alte ed è prevista anche la possibilità dell’arresto fino ad un anno.

All’articolo 727 del codice penale si legge infatti:

 “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze”.

Fonte: Le Monde

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