Un canile senza gabbie, un luogo dove i cani possono vivere liberi e in branco nel pieni rispetto del benessere animali. Non un’utopia, ma già una realtà a Cerignola in Puglia, dove Gli amici di Balto hanno appena inaugurato un parco rifugio.
Un canile senza gabbie, un luogo dove i cani possono vivere liberi e in branco nel pieni rispetto del benessere animali. Non un’utopia, ma già una realtà a Cerignola in Puglia, dove Gli amici di Balto hanno appena inaugurato un parco rifugio.
E’ stata già ribattezzata la prima oasi senza gabbie ed ha aperto i battenti il 30 giugno grazie all’associazione che in dieci anni di attività, ha tolto dalle strade e dai canili più di 400 cani.
Nel 2015, il canile comunale viene sottoposto a sequestro, un luogo infernale di sofferenza, atrocità e degrado. Gli amici di Balto, si pongono l’obiettivo di realizzare un parco rifugio per dare una casa ai cani non adottati e spostarli da lì. L’occasione giusta è l’ettaro di terra che viene affidato in comodato d’uso dall’amministrazione.
Così l’associazione lancia un crowdfunding su Produzionidalbasso riuscendo a raccogliere 3500 euro e un’altra serie di iniziative utili per i lavori di realizzazione di quello che loro stessi definiscono “non un canile ma un posto di pace e libertà: una struttura dove i cani potranno vivere liberi, senza gabbie e in branco nel pieno rispetto, per quanto possibile, dei cicli vitali e delle tendenze comportamentali del cane”.
“Lavoriamo a stretto contatto con la ASL locale per curare e reimmettere nel territorio tutti i randagi cercando di conferirgli una vita degna e libera. Con il lavoro delle sterilizzazioni facciamo campagna di sensibilizzazione per abbattere il randagismo. Fanno parte del nostro gruppo oltre a convinti e attivi animalisti, anche educatori cinofili che hanno portato esperienza e professionalità con il lavoro di recupero e reimmissione dei randagi”, spiega Chiara Valentino, presidente de Gli amici di Balto.
Il Parco rifugio rientra nel progetto “Zero cani in canile”. Infatti qui, non ci sono gabbie ma casette, spazi alberati e piccole piscine dove in estate gli animali possono trovare refrigerio. Ma non solo, dopo la profilassi i cani che saranno ritenuti idonei saranno adottati, mentre i fobici reimmessi nel loro territorio, monitorati dai volontari. Il progetto è ambizioso e prevede alla fine, un grande centro polifunzionale di natura sociale dove si terranno corsi per sensibilizzare la popolazione alla convivenza con gli animali.
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Dominella Trunfio