Vietato abbandonare a sé stesso il cane in giardino, lo stabilisce la Cassazione. Se i cani in giardino sono senza compagnia e lontani dall’abitazione si rischia di incorrere nel reato di abbandono.
Vietato abbandonare a sé stesso il cane in giardino, lo stabilisce la Cassazione. Se i cani in giardino sono senza compagnia e lontani dall’abitazione si rischia di incorrere nel reato di abbandono.
La Corte di Cassazione infatti ha confermato la condanna per un uomo che non si è occupato come si deve del proprio animale da compagnia e che ora dovrà pagare una multa da 2000 euro.
L’uomo vive a Thiene, in provincia di Vicenza.
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Purtroppo il suo cane viveva in condizioni di salute precarie: il padrone a quanto pare non se ne prendeva cura a sufficienza e secondo i testimoni l’animale faticava a reggersi sulle zampe, emanava cattivo odore, aveva macchie di sangue e lesioni.
Il proprietario ha cercato di difendersi dalle accuse ma la Cassazione ha deciso che sull’uomo grava una responsabilità penale e che dunque dovrà pagare una multa per quanto accaduto, dato che si tratterebbe di un vero e proprio reato di abbandono.
Infatti il cane non trascorreva semplicemente del tempo in giardino, come può avvenire normalmente, ma viveva in un luogo distante dall’abitazione, con poche occasioni di passare del tempo in compagnia del padrone.
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Si tratta di un cane praticamente abbandonato a se stesso dato che secondo la Cassazione l’animale si trovava in condizioni di salute precarie che tra l’altro gli hanno procurato una vera e propria sofferenza fisica. Se il proprietario si fosse davvero occupato del cane come si deve, si sarebbe reso conto che aveva bisogno d’aiuto.
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La Cassazione ha confermato che l’uomo dovrà pagare una multa per il reato previsto dall’art. 727 c.p. giudicando l’uomo responsabile di aver inflitto gravi sofferenze al proprio pastore tedesco. In particolare, secondo la Cassazione, l’omessa prestazione di cura e assistenza è dovuta ad un comportamento di trascuratezza colposa.
Ancora una volta dobbiamo dunque ricordare che chi decide di accogliere un cane nella propria casa e nella propria famiglia deve prendersene cura con responsabilità, pensare alla sua salute, alla sua alimentazione e a tutto ciò che occorre all’animale per stare bene, compresi i giochi, le coccole e la compagnia, oltre ovviamente ad uno spazio adeguato in cui possa vivere bene e riposare. Ora speriamo che il cane abbandonato protagonista di questa storia possa trovare qualcuno che si prenda davvero cura di lui.
Marta Albè