Cani a catena: anche la Toscana dice finalmente stop (ma solo fino al 30 settembre e solo per il rischio incendi)

In Toscana è stata approvata un'ordinanza straordinaria che vieta di tenere i cani a catena, ma solo fino a settembre e per il rischio incendi. Dopo tale data la situazione tornerà come prima e la pratica obsoleta e barbara di detenere i cani a catena sarà nuovamente legale nel territorio

Arriva proprio da poche ore un’ordinanza straordinaria della Regione Toscana che impone il divieto di tenere cani a catena a seguito degli incendi divampati nel territorio. Il provvedimento, che dovrebbe tutelare così gli animali di affezione, ha però una scadenza prossima.

Il presidente della Regione ha infatti stabilito che il rischio incendi sussiste solamente fino al 30 settembre 2022 e, di conseguenza, il divieto della custodia del cane a catena cadrà a seguito di tale data. A partire dal 1 ottobre i cittadini toscani potranno continuare a tenere regolarmente i propri cani ancorati a una catena di ferro per il resto della loro esistenza.

Questa pratica crudele e arcaica viene perciò solamente messa in pausa, in attesa che il pericolo incendi si possa dire superato.

A causa del caldo torrido e dell’elevato rischio di incendi, alimentati dalla forte siccità e dal vento in molte zone anche della nostra regione, gli animali tenuti alla catena rischiano la vita quotidianamente. Da qui il divieto in tutti i territori della Toscana, sancito con un’ordinanza straordinaria, firmata oggi, 3 agosto, dal presidente della Regione.
L’ordinanza entrerà  in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Burt (Bollettino ufficiale della Regione Toscana) prevista nelle prossime ore e rimarrà valida fino al 30 settembre 2022, si legge nel comunicato della Giunta.

Ciò che ci lascia più esterrefatti è che l’ordinanza pretende di salvaguardare gli animali da compagnia, ma in concreto non lo fa affatto, limitandone l’azione alla sola stagione estiva.

E con la fine dell’estate? Tutto tornerà come prima. Nessun accenno da parte della Regione Toscana a voler rendere il divieto permanente ma solo la conferma che in Italia c’è ancora moltissima strada da fare per il benessere animale.

Cosa dice la legge italiana

Nel nostro Paese non esiste una normativa valida su tutto il territorio nazionale che vieti la detenzione dei cani a catena. Ogni Regione e ogni Comune hanno il proprio regolamento.

Attualmente le uniche regioni italiane che hanno imposto il divieto della custodia di cani a catena sono Puglia, Lazio, Abbruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto. Non in tutte il divieto è però assoluto in quanto alcune deroghe non poi così chiare consentono l’uso della catena. Nelle restanti regioni bisogna attenersi invece ai singoli provvedimenti.

Si considera un caso di maltrattamento quando:

  • la catena è più corta di 3-4 metri
  • il cane non ha accesso a un riparo
  • il cane non riesce a raggiungere le ciotole d’acqua e cibo
  • il cane non viene liberato o portato a passeggio per un minimo di ore giornaliere

Non essendoci, come abbiamo visto, un’unica legge a livello nazionale, è assai difficile monitorare l’applicazione delle disposizioni. Che la legge lo stabilisca o meno, la catena rimane sempre uno strumento di sofferenza inaudita per il cane e una forma di maltrattamento senza alcuna giustificazione plausibile.

Fonte: Giunta Regionale Toscana

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