L'addestramento ricevuto consentirebbe a Liù di individuare, ancora prima del manifestarsi dei sintomi, il tumore alla prostata.
Cani molecolari. Si chiama Liù e il suo compito è fiutare i tumori. Una magnifica femmina di pastore tedesco, allevata e addestrata dall’esercito, ha stupito tutti in un sol colpo, dimostrandosi capace di “fiutare” un cancro in anticipo e con maggiore esattezza rispetto alle convenzionali analisi mediche.
Ed è così che sono ben cinque anni che Liù è “impiegata” nell’ospedale Humanitas di Castellanza, in provincia di Varese.
E proprio qui la cagnolina – “in servizio” nell’esercito dal 2010 per rilevare e segnalare sostanze esplosive – ha fatto un passo avanti nella sua “carriera” di cane molecolare.
L’addestramento ricevuto dal tenente colonnello veterinario Lorenzo Tidu e dal suo conduttore, il sergente Paolo Sardella, consentirebbe infatti a Liù di individuare, ancora prima del manifestarsi dei sintomi, il tumore alla prostata.
Si è dimostrato, di fatto, che il cane sarebbe in grado di effettuare una “rilevazione olfattiva” delle urine e constatare la presenza di alcune tracce del cancro ancor prima che la patologia sia individuabile dal paziente. E il perché è presto spiegato: “Liù ci ha dimostrato che il tumore possiede una molecola caratteristica, anzi caratterizzante, e per questo il cane riesce a riconoscerla subito grazie al suo olfatto. Con l’aiuto del cane, da questo momento in poi, speriamo di individuare questa molecola e di riuscire a isolarla. A quel punto la diagnosi precoce e la prevenzione saranno molto più semplici”, spiegano gli scienziati.
Il progetto dell’ospedale di Castellanza vede medici e militari da cinque anni combattere contro i tumori, tra i laboratori dell’Humanitas e il centro veterinario militare di Grosseto.
“I medici ci fanno arrivare i campioni delle urine dei pazienti sottoposti a controllo e nel suo ambiente abituale il cane esegue con calma tutti i suoi test. La prima fase dell’addestramento è servita a insegnargli a distinguere gli odori caratteristici. Esattamente come si fa per la ricerca degli esplosivi. Ogni volta che riconosce quell’odore caratteristico, ma solo in quel caso, Liù si siede e noi così possiamo capire il messaggio che vorrebbe farci arrivare. Un lavoro che per gli uomini e la scienza è tanto importante, per il cane è un divertimento. Che, nella sua testa, ha un solo obiettivo: conquistare una dose in più di crocchette e il suo giocattolo preferito”.
Liù non è l’unico peloso in grado di odorare la presenza di una grave malattia. Ci sono anche Frankie e Zoe e molti altri cani che individuano moltissimi pazienti affetti da cancro. Il loro obiettivo? Aiutarci nella diagnosi precoce e dare maggiori possibilità in fase di trattamento e di cura.
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Germana Carillo