Rinchiuso in una cappelleria come se fosse un normale bagaglio. Una tragica fine quella di un cagnolino che volava su una tratta dell’United Airlines: all’arrivo a New York per lui non c’è stato niente da fare.
Rinchiuso in una cappelleria come se fosse un normale bagaglio. Una tragica fine quella di un cagnolino che volava su una tratta dell’United Airlines: all’arrivo a New York per lui non c’è stato niente da fare.
È morto prima dell’atterraggio all’aeroporto La Guardia. Parliamo di un cagnolino di appena dieci mesi in viaggio da Houston a New York assieme ai suoi proprietari, ma più che un viaggio di piacere, il tutto si è rivelato un film dell’orrore.
Secondo una prima ricostruzione, il cane si trovava regolarmente dentro un trasportino, ma i membri dell’equipaggio hanno costretto i proprietari a far viaggiare l’animale all’interno delle cappelliere. Juan Lara, che era a bordo racconta su Facebook:
“Oggi sono stato a bordo del mio primo e ultimo volo di United Airlines. L’assistente ha chiesto ai passeggeri di mettere il trasportino non sotto al sedile anteriore, ma nella cappelliera per la durata di tutto il volo. I tre passeggeri hanno insistito a lungo sul fatto che là sopra il cane non avrebbe avuto aria a sufficienza per le tre ore di viaggio, ma il personale è stato irremovibile”.
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Alcuni passeggeri hanno raccontato di averlo sentito piangere e abbaiare il cane, ma nessuno è poi intervenuto fattivamente. La United Airlines si è assunta la responsabilità e scusata con i proprietari spiegando in un breve comunicato che:
“Si è trattato di un incidente che non sarebbe mai dovuto accadere in quanto gli animali non dovrebbero mai essere collocati nelle cappelliere. Ci assumiamo la piena responsabilità di questa tragedia”.
Il bullodog francese è morto il 12 febbraio, ma solo adesso è stata resa pubblica la notizia, l’assistente di volo è ora sotto indagine. Ma purtroppo, questo non è un caso isolato, poco tempo fa vi avevamo parlato del passeggero costretto a buttare nello scarico il suo criceto perché la Spirit Airlines aveva vietato di portarlo a bordo.
Senza entrare nel merito del giudizio, questa storia non può non farci riflettere su quanto ancora ci sia da lavorare sul garantire sempre e comunque il benessere animale. Ci rimane il dubbio su tante domande: i proprietari del cane avrebbero dovuto insistere di più? Si sarebbero dovuti rifiutare di far partire il volo? Non vogliamo di certo infierire su delle persone distrutte dal dolore per la perdita di un componente della famiglia.
Quel che certo è che la compagnia aerea non se ne può lavare le mani semplicemente affermando che è stato un tragico incidente, soprattutto perché sul sito ufficiale dell’United Airlines ci sono tre pagine dedicate al trasporto degli animali e in nessun caso c’è scritto che un cane, un gatto o qualsiasi altro animale, debba essere messo in una cappelliera. Lo dice la normativa, ma lo dice anche il buon senso. Possibile che un assistente di volo non conosca neanche le regole della compagnia di cui è dipendente?
Nessuna scusa e nessuna ammissione di colpa potrà riportare in vita il povero cagnolino, vittima forse dell’ignoranza su regole basilari. Purtroppo non è il primo caso, sempre la stessa compagnia qualche giorno fa aveva spedito un cane destinato a Kansas City in Giappone. Irgo, un pastore tedesco di 10 anni, doveva volare dall’Oregon al Kansas, ma quando i proprietari sono andati a prenderlo si sono visti recapitare un altro cane.
Dominella Trunfio