La sofferenza di Mia forse non è stata vana. Qualcosa si è smosso dopo che le immagini del cane gettato con una pietra al collo in mare hanno fatto il giro del web. Per fortuna, Mia si è miracolosamente salvata e grazie al suo coraggio avremo pene più severe per i reati di maltrattamenti degli animali
La sofferenza di Mia forse non è stata vana. Qualcosa si è smosso dopo che le immagini del cane gettato con una pietra al collo in mare hanno fatto il giro del web. Per fortuna, Mia si è miracolosamente salvata e grazie al suo coraggio avremo pene più severe per i reati di maltrattamenti degli animali.
Solo qualche giorno fa vi avevamo raccontato di come i reati verso gli animali siano in crescita purtroppo nel nostro paese, e l’orrore commesso contro questa povera cagnolina ne è la prova.
Un uomo ha buttato in acqua l’animale, ma prima gli ha legato al collo una pietra per convincerlo a fare il bagno. Una vicenda che fa rabbrividire e che non ha lasciato indifferente il mondo politico. Il ministero dell’Ambiente Costa si costituirà parte civile e il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede promette pene severissime.
È successo nei giorni scorsi a Lido Valderice, nel trapanese, dove Mia è stata gettata come un sacco in mare. Per fortuna, l’istinto di sovravvivenza ha permesso al povero animale di liberarsi dal collare e di raggiungere la riva, dove è stato subito soccorso dai bagnanti.
Questi ultimi si erano accorti dell’accaduto e avevano allertato le forze dell’ordine. Il microchip ha permesso di scoprire che il cane era una femmina e si chiamava Mia. Il proprietario è stato identificato dalla Polizia Municipale ed è stato denunciato per maltrattamento di animali.
Mia è stata sottoposta a una visita veterinaria per valutare le sue condizioni di salute. A parte alcune ferite alle zampe e al collo, il cane sta bene.
Il Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali promette battaglia.
“Abbiamo inviato una ‘richiesta di accertamento’ ai Carabinieri del Comune ove vive il balordo che ha gettato il suo cane in mare con una pietra legata al collo tramite una corda (Comune oscurato per evitare problemi di ordine pubblico innanzi la sua abitazione vista la rabbia, comprensibile, di moltissimi cittadini) e mandata per conoscenza alle restanti autorità provinciali. Secondo alcune segnalazioni infatti, l’uomo avrebbe in casa altri animali, motivo per cui abbiamo chiesto al militari dell’Arma di intervenire, sequestrando in via cautelativa tutti gli animali in suo possesso” spiega il Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali.
Risposte forti dai Ministeri
Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha annunciato un inasprimento delle sanzioni per chi commette maltrattamento nei confronti degli animali.
“Aumenteremo le pene verso chi maltratta gli animali, garantendo maggiore tutela rispetto a fatti gravi ancora non adeguatamente perseguiti. Quanto accaduto a Mia non dovrà ripetersi più!”
Il Ministro dell’ambiente Costa ha fatto sapere che si costituirà parte civile:
“Mi muoverò affinché le pene per il maltrattamento degli animali siano inasprite e come Ministero ci costituiremo parte civile nel processo contro il padrone di Mia”.
Per la Lav, si dovrebbe velocizzare il più possibile la formalizzazione del disegno di legge per riconoscere gli animali come esseri senzienti e aumentare fino a 6 anni di reclusione la pena per il il maltrattamento e per l’uccisione di animali.
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Francesca Mancuso