Scempio su una spiaggia della Basilicata: nelle scorse ore è stato rivenuto un cane senza vita, con le zampe legate e un cappio appeso al collo, fatto annegare con una boa. Un episodio di una crudeltà inaudita per il quale è scattata la denuncia
È andato incontro ad una morte atroce: annegato in mare dopo essere stato legato con un cappio a una boa. Protagonista di questa storia terrificante un povero cane, probabilmente di razza Setter. L’episodio scioccante si è verificato sulla spiaggia di Policoro, in provincia di Matera.
A raccontare l’orrore l’organizzazione no-profit Lega Nazionale Per La Difesa Del Cane LNDC che su Facebook ha ricondiviso l’angosciante foto dell’animale morto. Come se non bastasse, le zampe del cane sono state legate con una corda in modo da impedirgli di muoversi e riuscire a salvarsi.
https://www.facebook.com/legadelcane/posts/pfbid028YSTcNeJqtiTHwgA5KA7Q54ibPeMWTG4aAugQWYcKS9tGX43VVrthoT5U1tSuUu3l?locale=it_IT
Noi di LNDC Animal Protection non abbiamo perso tempo denunciando immediatamente l’accaduto, ma il colpevole di questa orribile e terrificante morte non ha ancora un volto e un nome! – scrive l’associazione – Vi chiediamo aiuto, chiunque possa fornire qualsiasi informazione può scrivere al nostro sportello legale: avvocato@legadelcane.org.
Noi vogliamo giustizia, perché un crimine del genere non può e non deve rimanere impunito.
Purtroppo la stessa brutale sorte potrebbe essere toccata anche ad un secondo cane. La Capitaneria di Porto ha trovato, infatti, sempre sulla stessa boa un altro laccio, ma per il momento non vi è traccia dell’altro animale. A quanto pare, episodi così cruenti si erano già vericati in passato, nel 2019, nella stessa zona, come riporta sui social l’onlus che gestisce il canile di Policoro
https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid0toRbLYEBSkTeXyC6ZDTkEuuTRSzSMaEMnS8opjPR8AT4fdNZx6eZ4bBzuTJmNTyYl&id=100068876184195&locale=it_IT
Ci auguriamo che venga fatta luce al più presto su quanto accaduto e che l’autore di questo vile atto (oltre che reato) venga punito severamente.
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Fonte: LNDC/ANTA ONLUS
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