Uccisero cane a bastonate nel bresciano: padre e figlio assolti (anche) in appello

Circa 5 anni fa uccisero un cane a bastonate. Era accaduto a Brescia quando padre e figlio, a loro dire aggrediti dall'animale, lo massacrarono fino a farlo morire. I due uomini erano stati assolti in primo grado ma adesso è arrivata anche l'assoluzione in appello

Circa 5 anni fa uccisero un cane a bastonate. Era accaduto a Brescia quando padre e figlio, a loro dire aggrediti dall’animale, lo massacrarono fino a farlo morire. I due uomini erano stati assolti in primo grado ma adesso è arrivata anche l’assoluzione in appello.

Una vicenda che sta facendo molto discutere. Era il 2014 quando il meticcio Moro venne ucciso nelle campagne della Valcamonica, nella loro malga da due allevatori di Breno (Brescia) individuati grazie alle foto scattate da lontano da un escursionista,

Le immagini avevano ovviamente fatto il giro del web, scatenando polemiche e reazioni di diverse associazioni animaliste.

I due responsabili, padre e figlio, allora , allora di 80 e 49 anni, finirono a processo rischiando 18 mesi di carcere. Quattro associazioni animaliste si costituirono parte civile. Poco dopo arrivò la prima assoluzione. Allora, in primo grado il giudice aveva assolto entrambi gli uomini perché “il fatto non sussiste”. Secondo il giudice, che aveva avvalorato e accolto la tesi della difesa, padre e figlio avevano agito per difendersi dopo che l’animale aveva aggredito il più giovane.

A suo avviso inoltre non vi era stata crudeltà visto che il cane sarebbe morto dopo la prima bastonata.

Oggi assolti anche in appello

Una delle associazioni era ricorsa in appello contro i due uomini. E adesso è arrivata la sentenza di secondo grado che scagiona gli allevatori perché secondo i giudici “agirono in stato di necessità dopo l’aggressione del cane”. A poco sono valse le motivazioni dell’accusa, che aveva chiesto 4 mesi per entrambi.

Una decisione che certamente darà luogo a nuove polemiche.

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Francesca Mancuso

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