Alcune associazioni si sono rivolte al governatore del Piemonte per chiedere una legge che metta fine alla pratica di tenere i cani a catena
Resiste ancora la barbara pratica di tenere il proprio cane legato alla catena. Alcune associazioni si sono rivolte al governatore del Piemonte per chiedere una legge che metta finalmente fine a questa tortura. Il Piemonte non è l’unica Regione a non aver ancora vietato questa pratica crudele
Le associazioni animaliste Animal Law Italia, Green Impact e Save the Dogs si sono rivolte al Presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio, per chiedere il definitivo divieto di detenere i cani a catena. La normativa oggi vigente sul territorio regionale risale al 1993 ed è poco chiara, poiché di fatto permette la detenzione dell’animale legato alla catena anche per lunghi periodi (teoricamente, anche per tutta la sua vita). Si legge infatti:
La detenzione dei cani alla catena deve essere evitata, qualora si renda necessaria, occorre che all’animale sia quotidianamente assicurata la possibilità di movimento libero e che la catena sia mobile, con anello agganciato ad una fune di scorrimento di almeno 5 metri di lunghezza.
Quindi, in assenza di una regolamentazione precisa e di sanzioni severe, malgrado la crescente sensibilità di molti cittadini al benessere degli animali che vivono in cattività, sono ancora troppi i cani tuttora tenuti attaccati a una catena, che li priva della libertà e che spesso infligge loro anche ferite. Ma qualcosa sta cambiando: sempre più regioni (fra cui Campania, Marche, Umbria, Veneto e Puglia), stimolate da volontari e animalisti, hanno adottato normative chiare che vietano in modo inequivocabile questo trattamento; il Lazio ha approvato il divieto appena qualche settimana fa, con la soddisfazione degli amanti degli animali.
(Leggi anche: Sardegna: il dramma dei cani uccisi nei roghi, intrappolati tra le fiamme perché legati alla catena)
Inoltre, lo scorso marzo, le associazioni Green Impact e Save the Dogs hanno pubblicato il report Verso il divieto di tenere i cani alla catena per descrivere, da un punto di vista giuridico, etologico e veterinario, i motivi per cui tenere un cane alla catena – salvo in circostanze ben definite, per giustificati motivi e per brevi periodi di tempo chiaramente specificati – deve essere vietato: si tratta di una pratica incompatibile con le esigenze essenziali, etologiche e comportamentali, dei cani che ne compromette gravemente il benessere.
Insomma, tenere il cane alla catena è una forma di maltrattamento nei confronti dell’animale e pertanto deve essere vietato e sanzionato dalla legge. Ecco perché le associazioni piemontesi invitano tutti a partecipare alla raccolta firme per fare pressione sull’amministrazione della regione Piemonte e fare in modo che il Presidente emetta finalmente un chiaro divieto di questa barbara pratica.
QUI è possibile firmare la petizione.
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Fonte: SaveTheDogs
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