Bimbo sbranato dai due pitbull, tragedia nel Salernitano. Urge regolamentare la detenzione dei cani

Tragedia in provincia di Salerno, dove un bimbo di poco più di 1 anno è morto dopo essere stato aggredito da due pitbull. I casi che vedono tristemente protagonisti questi cani sono sempre di più, indice di una gestione scorretta della razza. Bisogna lavorare sull'educazione per comprendere questi cani e prevenire comportamenti pericolosi

Dramma in una abitazione in provincia di Salerno. Un bimbo di soli quindici mesi è stato attaccato e ucciso da due pitbull. Per il piccolo non c’è stato nulla da fare. Impossibile prestare soccorso. Gli operatori del 118 hanno potuto solo constatare la morte del bambino.

Anche la madre, intervenuta per salvare il figlio, avrebbe riportato delle ferite. Sono poche le informazioni rilasciate sulla tragedia. Stando alle prime indiscrezioni, secondo quanto diffuso da media locali, i cani sarebbero di proprietà di una amica di famiglia.

Ricostruire la dinamica dell’incidente è difficile, ma l’aggressione impone una serie riflessione. Esattamente come accaduto con i 3 rottweiler di Manziana, siamo davanti a un caso di cronaca nera in cui le azioni fatali sono opera di particolari razze canine.

Ma sappiamo bene che generalizzare è sbagliato, come lo è anche non guardare oltre le responsabilità del cane e assolvere – in un certo senso – il suo proprietario.

Bisognerebbe valutare il contesto nel quale il cane o meglio i cani come in questo caso sono cresciuti, lo sviluppo del loro comportamenti per capire cosa possa averli spinti ad arrivare a tanto. Dobbiamo soffermarci su più elementi e cercare di pensare lucidamente a quanto verificatosi, che non può non essere considerato una disgrazia.

Va tenuto conto ovviamente della gestione da parte dei detentori, molti dei quali totalmente inconsapevoli del tipo di razza che hanno adottato o scelto.

È per questo che per determinate razze canine, che solitamente corrispondono a cani con più forza e potenza di morso, gli animalisti chiedono a gran voce di regolamentarne la detenzione introducendo un patentino per cani e corsi di formazione.

Lo ha proposto l’Organizzazione internazionale protezione degli animali, OIPA, al Campidoglio sia come strumento di tutela dell’incolumità pubblica sia per garantire il benessere di questi cani.

Attualmente, fatta eccezione per il Comune di Milano, non esiste un elenco di razze canine per le quali è previsto un patentino. L’attestato deve essere ottenuto per cani segnalati ai Servizi Veterinari dell’Asl poiché protagonisti di episodi di morsicatura o aggressioni.

Il patentino può essere rilasciato a chiunque vogliamo comprendere di più il proprio amico a quattro zampe, l’etologia, la relazione uomo-cane.

Se divenisse obbligatorio, con il supporto offerto da personale specializzato, i cittadini proprietari di cani potrebbe apprendere come gestire in maniera corretta i loro animali e prevenire comportamenti inconsueti e problematici.

Ricordiamo, infatti, che la gestione del cane e quindi del suo comportamento è responsabilità del suo detentore.

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