Immagini sconvolgenti provengono da un allevamento di cani beagle destinati alla ricerca. I cuccioli si preparano a inalare sostanze tossiche, indossando forzatamente delle maschere. Il movimento The Camp Beagle ha condiviso il filmato, chiedendo ad alta voce che questo orrore abbia una fine
Si dimenano provando a liberarsi dall’imbracatura che sono costretti a portare, ma ogni sforzo è invano. Una maschera è fissata sulle loro teste. Non possono sfuggirvi, non possono scappare perché sono legati con dei guinzagli.
Centinaia di cani di razza beagle vengono preparati in questo modo per poter essere utilizzati come cavie nei laboratori di tossicologia, e non solo naturalmente. Inaleranno gas, verranno a contatto con sostante pericolose da testare sulla loro pelle.
A denunciare gli orrori senza fine della sperimentazione animale è The Camp Beagle, movimento di protesta per la chiusura delle fabbriche che allevano cani destinati a finire sui tavoli degli istituti di ricerca di tutto il mondo. Da qui usciranno solo morti, dopo aver patito pene indicibili.
L’organizzazione di attivisti ha diffuso nuove terrificante immagini che proverrebbero dalla struttura di North Rose, New York, di proprietà di Marshall BioResources. Il colosso ha allevamenti di cani beagle e golden retriever anche in Europa, più precisamente in Francia.
Nei laboratori dell’edificio di North Rose, i beagle non conoscono null’altro che paura e sofferenza. Non sanno cosa significhi essere un cucciolo, cosa si provi nel ricevere una carezza o toccare l’erba con le zampe.
Vengono confinati in ambienti asettici, dove non vi sono cucce, comodità o stimoli al di fuori dei latrati degli altri cani. Gli animali sono cresciuti per essere sottoposti a ogni tipo possibile di esperimento.
Già da subito inizia la selezione e gli esemplari considerati inadatti vengono eliminati in quanto costituirebbero solo un’ulteriore spesa. Chi “sopravvive”, andrà incontro a molto peggio. Il video condiviso da The Camp Beagle ci dà solo un’idea di cosa debbano sopportare quei cani.
Come gli attivisti ricordano, un filmato di beagle costretti a fumare negli anni Settanta provocò indignazione globale, rabbia, dissenso, dando vita a manifestazioni e proteste internazionali. Da allora, in tanti credono che quelle pratiche barbare siano state abbandonate. Ma non è così.
La sperimentazione animale continua silenziosamente a mietere milioni di vittime ogni giorno, ogni mese, ogni anno. Non possiamo sentire le loro urla, non possiamo provare il loro dolore, ma possiamo opporci a questi metodi crudeli chiedendo di adottare approcci alternativi.
Lo prevedono i principi delle 3R: sostituire, ridurre e perfezionare un modello non animale in ambito accademico e scientifico. La battaglia è ancora molto lunga, ma affinché si possa parlare realmente di progresso, si devono percorrere altre strade.
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Fonte: thecampbeagle/Instagram
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