Nel canile comunale di Pesaro sta per essere inaugurata una biblioteca cinofila aperta a tutti i cittadini che vogliono apprendere di più sull'universo canino per eventuali adozioni o semplicemente per interesse personale. Abbiamo parlato con Andrea Pieri, l'ideatore del progetto
Nel canile comunale di Pesaro, gestito dalla cooperativa sociale T41B, una piccola biblioteca per la diffusione della cultura cinofila sta prendendo forma. Si tratta di “Cani da biblioteca”, uno splendido progetto pilota nato dall’idea di Andrea Pieri, operatore del suddetto canile ed educatore cinofilo esterno alla struttura.
L’iniziativa, selezionata dalla Coop Alleanza 3.0, intende informare tutti coloro che hanno intenzione di adottare un cane o semplicemente scoprire di più sui migliori amici dell’uomo. In questo spazio apposito troveranno volumi, materiali sul tema e tutta la disponibilità dei coordinatori del progetto. Non risposte ma informazioni, come puntualizza Andrea Pieri, intervistato da greenMe.
Come nasce questo progetto?
È un progetto rimasto nel cassetto da parecchio tempo. L’idea nasce nel 2018 e si è poi evoluta nel tempo e quest’anno ha preso corpo in base anche al momento che stiamo vivendo: adozioni, arrivi in canile, affidi, problematiche dei cani. Questo è dovuto ai luoghi comuni, si prendono cani senza esperienza o senza avere le capacità. Conoscendo questa realtà del canile vediamo continuamente queste cose. La spinta forte è stata proprio questo momento critico che stiamo vivendo.
Lavorando in canile ho pensato a questa proposta. Proviamo a informare le persone, dando degli strumenti più adeguati. Non c’è una fascia interessata, informiamo tutti coloro che vogliono introdurre un cane in famiglia, chi vuole solamente saperne di più, sapere come comportarsi.
Quanto sono importanti centri come questo?
Centri formativi cinofili esistono già nel nostro Paese, ma questo è in un contesto diverso essendo in un canile comunale, aperto al pubblico dove la gente accede liberamente come può e quando può. Questo è più stimolante e non è il classico corso dove si ricevono nozioni, ma non si ha la possibilità di confrontarsi, di vedere e mettere in pratica ciò che si apprende come invece può avvenire in un canile pubblico.
Le persone chiedono e più che dare risposte noi vogliamo informare a seconda del contesto. Ogni persona può capire se è il momento di avere un cane e nel caso quale cane. Alcuni pensano di prendere un cane di una tipologia poi facendoli riflettere si scende di molto oppure si rinuncia.
Informare quindi per adozioni consapevoli
Esatto, informare vuol dire a volte anche non adottare. Questa è anche la mia esperienza. È una cosa bellissima introdurre un cane in una casa, ma poi c’è la realtà, il punto in cui bisogna essere realistici e dire anche dei no. Forse non è il momento, non è il contesto e nel giro di un anno ci si ritrova poi con un cane che ritorna in canile o succedono cose gravi. Anche un no deve diventare un no consapevole e questo sta dando i suoi frutti perché chi viene da noi prende consapevolezza e continua a frequentarci, aspetta, valuta e chiede consigli. Non è una risposta fine a se stessa, ma stimolare, ragionare e prendere consapevolezza. Questo è il fulcro del progetto.
L’angolo “Cani da biblioteca” sarà inaugurato sabato 18 marzo alle ore 15:30 presso il Canile comunale di Pesaro T41B sito in Strada Ponte della Valle, 74. Il progetto punta a coinvolgere attivamente la cittadinanza attraverso incontri formativi e programmi aperti a tutti.
L’obiettivo è comunicare correttamente agli interessati tutto ciò che riguarda la sfera del cane, i bisogni dell’animale, il suo benessere, il giusto approccio. In questo modo si intende anche contrastare le continue rinunce di proprietà, abbandoni o altre situazioni a cui volontari e operatori dei rifugi assistono quotidianamente. Progetti del genere sono assolutamente da replicare.
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