I cittadini turchi sono infuriati per la proposta di praticare l'eutanasia sui cani randagi non adottati. In migliaia hanno manifestato la loro disapprovazione, protestando per chiedere invece più soluzioni umane ed efficaci a lungo termine come la sterilizzazione
Si sono riversati nelle strade di Istanbul gridando con forza “no al massacro”. Migliaia di cittadini turchi hanno manifestato contro una scioccante proposta avanzata dal governo in merito alla gestione dei cani randagi.
Cattura ed eutanasia entro 30 giorni dall’ingresso in canile se non adottati, una condanna a morte già scritta in pratica per i circa quattro milioni di cani randagi presenti in Turchia.
L’assurda misura segue il modello americano dei rifugi kill shelters, in cui i cani non richiesti vengono abbattuti entro un periodo di tempo limitati. Il disegno di legge vorrebbe risolvere così il problema del randagismo, sbarazzandosi degli animali che nessuno vuole.
Ma quegli animali sono seguiti e curati dai tanti, tantissimi cittadini e volontari che hanno a cuore la loro sorte e temono per il loro futuro. Sono proprio quegli abitanti a manifestare tutto il loro sdegno, accusando il governo di inazione.
OIPA JOINED TO THE PROTEST IN TURKEY AGAINST THE GOVERNMENT'S PLAN TO KILL STRAY DOGSThousands of people joint the protest organized yesterday in Istanbul against the unsane decision of the Turkish government to pass a law that will enable municipalities to capture stray dogs and put them down if they are not adopted within 30 days.People marched yelling "No to the massacre!" bringing protest signs to express their disappointment.OIPA was there to stand for animals in Turkey and defend their right to life!The President of our member association Bir Pati De Sen Tut declared: “It was the most crowded protest I have ever seen. Today not only rescuers, volunteers, associations were there to protest, but also citizens, children, and families who were not actively involved in animal rescue activities. Probably, they will not hear us but at least they saw how many we are!”.Send your protest email, if you haven’t done it yet 👉 https://www.oipa.org/international/turkey-allow-euthanasia-to-strays/
Posted by OIPA International on Monday, June 3, 2024
Troppo poche, a loro dire, le sterilizzazioni effettuate nel corso degli anni e le campagne educative per contrastare gli abbandoni. I rifugi in Turchia sono stracolmi di anime dimenticate che attendono speranzose di essere affidate.
Anche per questo, la proposta, oltre a essere barbara e incivile, sarebbe irrealizzabile. Mancherebbe materialmente lo spazio per mantenere altri cani, a meno che non si compia una strage.
A seguito delle proteste, il presidente turco Tayyip Erdoğan è intervenuto per placare gli animi pur ricordando che l’abbattimento degli esemplari aggressivi è già previsto dalla normativa turca.
Vogliamo che tutti gli animali portati nei rifugi vengano adottati. Se riusciamo a raggiungere questo obiettivo, pensiamo che non ci sarà bisogno del passo successivo” ha dichiarato Erdoğan in parlamento.
I sostenitori del disegno di legge vedono in questa proposta uno strumento per garantire sicurezza nelle strade e ridurre il rischio di trasmissione della rabbia e altre malattie.
Gli ultimi aggiornamenti
Il presidente del gruppo AK Abdullah Güler ha spiegato ai giornalisti che il progetto prevedrebbe anche altri punti come migliorare la qualità di strutture e rifugi e non causare agli animali senza proprietario dolore e sofferenza. Come? Ponendo fine alle loro vite attraverso l’eutanasia.
Le associazioni animaliste la considerano una soluzione disumana. È la sterilizzazione la loro controproposta, un metodo per l’appunto umano per tenere sotto controllo la popolazione canina libera sul territorio. Se ne terrà conto?
Il rapporto sui cani randagi è stato consegnato recentemente al presidente Erdoğan. Lo ha reso noto il vicepresidente del gruppo del partito AK, Bahadır Yenişehirlioğlu, che ha dichiarato di incontrare entro la fine di questa settimana gli esponenti del gruppo del partito di opposizione per discutere del prossimo passo.
Il destino di decine e decine di migliaia di cani è nelle mani dello Stato.
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Fonti: Oipa International – Reuters
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