In Cina la folle moda di verniciare i cani: il caso dei cuccioli-tigre (FOTO)

In Cina sarebbero stati avvistati dei cuccioli pitturati da tigrotti destinati alla vendita per strada. La vernice è, ovviamente, tossica, e mette in serio pericolo la vita dei piccoli animali

Ma come si può dipingere il pelo di un cane con della vernice tossica? Eppure… capita (ancora) in Cina, dove sarebbero stati avvistati dei cuccioli pitturati da tigrotti destinati alla vendita per strada. Un po’ come quando è uscita fuori la notizia che, sempre in Cina, si coloravano i chow chow per farli sembrare dei panda.

Se fossero dei peluche, potrebbero sembrare anche carini. Ma purtroppo così non è e la vicenda ha un lato piuttosto sinistro, perché la vernice utilizzata per trasformare un cucciolo randagio in un cagnolino dolce dolce da adottare non è altro che un mucchio di sostanze tossiche (anzi, da comprare intorno ai 41 dollari) che potrebbe farlo ammalare o addirittura portarlo alla morte.

Una tendenza che già nel 2010 venne a galla, quando, in occasione dell’anno della tigre, alcuni scellerati commercianti cinesi di cani cominciarono a pitturare i cuccioli trasformandoli in una sorta di piccole tigri.

Oggi, dopo cinque anni, i cuccioli-tigre sarebbero stati di nuovo visti e fotografati nel distretto di Yongchuan nella città di Chongqing, nella Cina centro meridionale.

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Un’abitudine sciagurata? Certo che sì! I piccoli sono in genere colorati con della vernice spray, che è tossica se viene ingerita. Poiché molti dei cuccioli sono davvero piccoli, possono anche assorbire le tossine direttamente attraverso la pelle. Altri possono invece ingerire le sostanze chimiche semplicemente leccando la propria pelliccia. Se i cagnolini assorbono o ingeriscono livelli tossici di vernice, possono subire letargia, naso che cola, perdita di appetito, fino alla morte nel giro di non più di un paio di giorni.

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Il bello è che, consapevoli del danno arrecato, i venditori di questi innocenti cuccioli si spostano frequentemente per evitare di essere scoperti dai giornalisti e dalle forze dell’ordine.

Gli esperti veterinari e alcuni gruppi di difesa degli animali, come la PETA, hanno denunciato questa pratica pittorica, denunciando i rischi per la salute derivanti dalla quantità e dalla qualità di tinture usate.

L’imbecillità a volte non ha limiti. Speriamo che siano solo casi isolati e che tutti comprendano quanto sia inutile e immorale trattare gli animali come gingilli.

Germana Carillo

Photo Credit

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