due cani (un douge de bordeaux e, prima, un rottweiler) sono stati usati come corrieri della droga, mediante l'inserimento di ovuli di cocaina nell'addome. Gli ovuli sono stati inseriti con un'operazione chirurgica eseguita da un veterinario professionista, non ancora identificato, anche se le indagini del Carabinieri sono ancora in corso.
Dopo molte notizie interessanti su iniziative e sperimentazioni in campo ambientale, stavolta da Pontedera, in provincia di Pisa arriva una brutta storia di delinquenza e maltrattamento di animali. Infatti, come riportato da Pisatoday, sul cui sito si possono vedere anche le foto scioccanti fornite dai Carabinieri, due cani (un douge de bordeaux e, prima, un rottweiler) sono stati usati come corrieri della droga, mediante l‘inserimento di ovuli di cocaina nell’addome. Gli ovuli sono stati inseriti con un’operazione chirurgica eseguita da un veterinario professionista, non ancora identificato, anche se le indagini del Carabinieri sono ancora in corso.
Il padrone dei cani, il trentaduenne Massimo Pracchia, residente a Pontedera (Pisa) e già noto alle forze dell’ordine per l’attività di spaccio di droga, è stato arrestato dai Carabinieri di Pontedera con l’accusa di detenzione e spaccio di droga nonché con l’accusa di maltrattamento di animali, in concorso con il veterinario ancora da individuare.
L’utilizzo dei cani come corrieri della droga, un fatto che non pare avere precedenti, almeno in Italia, è stato scoperto per caso, dopo una segnalazione da parte dei vicini di casa di Pracchia, che avevano allertato i carabinieri denunciando una lita domestica. I Carabinieri, dunque, sono arrivati a casa di Pracchia ed hanno trovato nel suo alloggio un chilo di cocaina, 24 mila euro in contanti, 95 grammi di hashish e 21 di marijuana, nonchè il materiale occorrente per la preparazione ed il confezionamento delle dosi.
L’uomo è stato tradotto in carcere ma, qualche giorno dopo, i Carabinieri sono stati contattati da una clinica veterinaria della zona alla quale si era rivolta la convivente di Pracchia perché il cane di quest’ultimo, il doge di Bordeaux che le era stato affidato, si sentiva male. I veterinarii hanno fatto un’ecografia all’animale scoprendo, così, la presenza di cinque ovuli nel suo stomaco, contenenti un chilo e mezzo di cocaina.
La Radiografia all’addome del cane
Il cane, che adesso sta bene, aveva una cicatrice sull’addome, preesistente rispetto all’intervento di rimozione degli ovuli. È il segnale che l’animale era stato in precedenza operato per l’inserimento degli ovuli. Ma una cicatrice analoga è stato notata anche su un altro cane di Pracchia, un rottweiler, usato quindi in precedenza per il traffico di droga proveniente dall’estero.
Cicatrice già presente sulladdome del cane prima dellintervento
I Carabinieri hanno stimato che i 2,5 kg di sostanza stupefacente trovati in casa di Pracchia possano avere un valore di circa 300 mila euro, destinati a fruttare il triplo, circa 900 mila euro, dopo la suddivisione della droga in almeno 15 mila dosi. Un guadagno illecito frutto di una attività delinquenziale fatta sulla pelle dei malcapitati animali.
Andrea Marchetti
fonte e foto: PisaToday