Pet therapy per cardiopatici tra le corsie di istituti di ricovero e cura con cani abbandonati a causa del sisma di agosto scorso.
Cani che aiutano cardiopatici. Accade nei pressi di Milano dove sono stati assegnati a pazienti cardiopatici i primi cani abbandonati nelle zone colpite dal terremoto del Centro Italia.
Loro sono Jack, di 5 anni, un incrocio di setter, e Lola, di 2 anni, esemplare di “arlecchino”, provenienti da Foligno, e poi c’è Aurelio, un cagnolino abbandonato da molti anni, e la loro adozione rientra nel progetto della Fondazione Iseni di Malpensa, che vuole “superare il concetto di semplice pet therapy” e fare in modo che i pazienti degli istituti di ricovero e cura del gruppo possano proseguire gratuitamente la loro terapia clinica facendo entrare in famiglia un cane.
LEGGI anche: COME IL CANE MIGLIORA LA VITA: 10 MOTIVI PER NON FARNE PIÙ A MENO
Si tratta di una convenzione firmata con Animal’s Emergency, l’associazione che raccoglie i cani abbandonati e che provvederà ad assegnarli ai malati cardiopatici.
“Secondo studi scientifici, la presenza di un cane nella vita di un paziente cardiologico permette di allungare sensibilmente la sua vita”, spiega il Presidente della Fondazione Fabrizio Iseni.
“Si prolunga fino a 4 volte, a parità di patologie e di trattamenti, di cui ovviamente non si potrà né si dovrà fare a meno”, lo segue il dottor Andrea Macchi, cardiologo e direttore generale degli Istituti di Ricovero e Cura di Lonate.
Una autentica terapia a 4 zampe la cui efficacia è nota da tempo: amore, gioco, compagnia e divertimento e l’occasione buona per muoversi un po’. Avere animali domestici fa bene alla salute mentale, aumenta la produttività del lavoro e fa bene anche alla nostra salute fisica. Secondo uno studio giapponese, infatti, cani o gatti migliorano la salute del cuore nelle persone affette da malattie cardiache.
LEGGI anche: AVERE UN CANE FA BENE AL CUORE. E NON SOLO
“La presenza di Aurelio nella mia vita mi fa sentire viva, mi fa sentire meglio, mi fa cambiare prospettiva anche di fronte a una malattia importante, come quella del cuore – racconta Anna Macchi, una delle prime pazienti cardiologiche degli Istituti di Ricovero e Cura del Gruppo Iseni ad aver preso in adozione un cucciolo – mi costringe a camminare e muovermi, anche se ho difficoltà, ma questa attività fisica è importantissima per me, ne sono consapevole. Aurelio inoltre è un cagnolino molto tranquillo e affettuoso, si muove anche lui lentamente, come me. Siamo in sintonia perfetta e ci facciamo compagnia, l’uno con l’altra”.
Via libera, dunque, a iniziative simili, che migliorano la qualità della vita dei pazienti e al contempo danno una casa e una famiglia agli animali abbandonati. Col sisma di agosto scorso, si sa, tra i dispersi sotto le macerie ci sono stati anche tantissimi animali che non rivedranno più i loro proprietari. Per loro è stata attivata una rete di cliniche e ambulatori in tutta Italia e magari si riuscisse a collocarli ognuno in nuovo sereno contesto familiare o di aiuto ai malati.
Germana Carillo