Cani da fiuto per potenziare la lotta ai bracconieri e ai trafficanti di specie protette. Si chiamano “Sniffer dog” e la loro attività in difesa di altri animali si svolge soprattutto all’interno dei parchi nazionali e negli aeroporti, oltre che nei porti di spedizione e nei centri di trasporto.
Cani da fiuto per potenziare la lotta ai bracconieri e ai trafficanti di specie protette. Si chiamano “Sniffer dog” e la loro attività in difesa di altri animali si svolge soprattutto all’interno dei parchi nazionali e negli aeroporti, oltre che nei porti di spedizione e nei centri di trasporto.
Purtroppo il commercio globale di specie selvatiche è una vera e propria industria in rapida crescita con un giro d’affari di almeno 23 miliardi di dollari all’anno. I cani addestrati però riescono rapidamente ad individuare le irregolarità in bagagli, merci, imballaggi e veicoli grazie al loro fiuto portentoso.
Il WWF punta i riflettori sull’utilità dell’attività dei cani da fiuto nella campagna antibracconaggio #diamovoce. I principali ambasciatori dell’iniziativa sono il campione di tennis Andy Murray, Gabriella Pession, Fabrizio Roversi e Riccardo Bocca.
Uno dei migliori cani da fiuto antibracconaggio si chiama proprio Murray e la sua storia merita di essere raccontata. Murray è un pastore belga addestrato fin da cucciolo come cane da fiuto e con il suo lavoro sta contribuendo a fermare i bracconieri di tigre, maestoso animale di cui è diventato un coraggioso protettore. Sa monitorare i bracconieri e riconoscere dall’odore la presenza di fucili e di trappole.
“Anche se abbiamo festeggiato, negli ultimi 4 anni, ben tre anni a bracconaggio Zero in Nepal, la minaccia delle uccisioni illegali è sempre presente e i cani sono uno strumento davvero efficace per catturare i bracconieri”. Con appena 3.200 esemplari rimasti in natura, il futuro di questi grandi felini e di migliaia di altre specie, grandi e piccole, dipende dalla nostra capacità di limitarne il commercio illegale” – ha spiegato a Christy Williams, del Programma WWF Asian Elephant e Rhino.
Il network internazionale TRAFFIC (Ufficio creato dal WWF per monitorare il commercio illegale di specie protette) ha assistito le forze dell’ordine nella formazione dei cani antidroga in tutto il mondo. Tra i Paesi che ospitano la tigre, TRAFFIC e il WWF lavorano con i governi locali in Russia, Cina e India per combattere il traffico della fauna selvatica e in Nepal e India per contrastare il bracconaggio.
I cani sono addestrati per circa 3 mesi per riconoscere gli odori ma anche per distrarre e neutralizzare i bracconieri armati. Il primo Paese a introdurre l’uso dei cani da fiuto per supportare il lavoro di intelligence contro i trafficanti di fauna selvatica è stata la Cina.
Per Natale il WWF propone l’adozione simbolica di un cucciolo di tigre o di un cane antibracconaggio a supporto della campagna #diamovoce. Chi darà il proprio supporto a un cane antibracconaggio riceverà un certificato di adozione. Qui maggiori informazioni al riguardo.
Marta Albè
Fonte foto: WWF
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