Cani e gatti maltrattati, malati e costretti a viaggiare sui camion: salvati 400 cuccioli dal traffico illecito di animali in Spagna

In Spagna è stata smantellata una rete criminale senza scrupoli, che maltrattava cuccioli di cane e gatti e li forzava ad affrontare viaggi interminabili sui camion, per poi rivenderli nei negozi, spesso in condizioni di salute molto precarie. Sono ben 400 gli animali tratti in salvo dalle forze dell'ordine nel corso di una operazione straordianaria

Venivano costretti ad affrontare lunghi viaggi – anche di 20 ore – in condizioni disumane: ammassati sui camion, senza luce, lasciati in mezzo ai propri escrementi e senza ossigeno a sufficienza. È questo il crudele trattamento riservato a centinaia di cuccioli di cani e gatti, vittime di traffico illecito in Europa Per fortuna, però, la rete criminale attiva fra Madrid, Barcellona, Andorra e i Paesi europei dell’Est è stata scoperta grazie a un’indagine condotta congiuntamente dalla Policía Nacional, la Guardia Civil, i Mossos d’Esquadra e la Guàrdia Urbana de Barcelona.

Sono ben 400 i cuccioli – quasi tutti di razze molto richieste sul mercato (fra cui Dalmata) – appena sequestrati nel corso di una delle più grandi operazioni di questo mai effettuate a livelo nazionale. A finire in manette 13 persone, accusate di vari reati, fra cui maltrattamento degli animali, frode, falsificazione di documenti e riciclaggio di denaro.

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L’indagine è stata avviata alla fine 2020 a seguito di numerose denunce presentate all’Ufficio per la Protezione degli Animali del Comune di Barcellona per presunte irregolarità legate alle condizioni di salute dei cani e gatti che erano stati venduti in un negozio della città spagnola.

Gli agenti sono andati a fondo nella vicenda, scoprendo che spesso gli animali finivano per sviluppare infezioni, a causa delle scarse condizioni igeniche e della mancanza di cure veterinarie, e contagiare altri cuccioli. I cagnolini e i gattini in questioni venivano rinchiusi nei camion per percorrere anche 2000 chilometri in uno stato a dir poco pietoso.

Nonostante alcuni fossero malati o ancora in fase di incubazione di varie malattie, gli esemplari venivano comunque venduti e spacciati per sani a clienti, che così venivano ingannati.

Un veterinario e varie cliniche complici del business illegale e crudele

Come emerso dalla lunga inchiesta, la rete criminale era perfettamente organizzata. Fra i tanti spiccava la figura di un veterinario, che metteva a disposizione le sue conoscenze in materia e apponeva le sue firme per convincere gli acquirenti che gli animali che stavano per ospitare in casa erano in buone condizioni di salute. Inoltre, il medico consigliava ai membri dell’organizzazione illecita come nascondere o occultare registrazioni e altri aspetti tecnici durante le ispezioni da parte della autorità competenti.

A essere immischiati in questo sporco business anche alcune cliniche, che ingannavano sia i clienti che le pubbliche amministrazioni, falsificando la documentazione relativa agli animali per mascherare la vera origine delle patologie e dei disturbi di cui soffrivano i cuccioli di cane e di gatto quando erano già stati acquistati.

Ma l’orrore non finisce qui. Gli agenti hanno scoperto una serie di irregolarità pure nei centri di allevamento. In particolare le femmine erano sfruttate per sfornare il maggior numero di cuccioli, senza considerare i rischi per la loro salute.

La nuova legge spagnola in materia di benessere animale, approvata quest’anno, vieta la vendita di cani e gatti nei negozi fisici e online proprio per evitare casi di maltrattamento e di frode.

Questo maxi sequestro accende i riflettori sui terribili retroscena che riguardano i cuccioli provenienti dalle puppy mills dell’Est Europa e non solo. Per non essere complici di tutto orrore è sempre preferibile optare per le adozioni degli animali che si trovano nei canili e gattili delle nostre città, che attendono con impazienza di essere accolti in una casa e coccolati.

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Fonte: Policia Nacional

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