Cani Beagle e scimmie sequestrati per maltrattamento dai laboratori di ricerca a Verona: per loro inizia una nuova vita senza crudeltà

Concluse le indagini contro la multinazionale Aptuit di Verona, dove si conducevano test su cani e scimmie. 25 animali sono stati sequestrati e sono ora al sicuro. Gravissime le irregolarità riscontrate negli stabulari dell'azienda

Erano condannati a una fine tremenda, acquistati per essere sottoposti a test crudeli. 25 ex cavie tra cani e scimmie sono stati sequestrati nei laboratori di ricerca sugli animale dell’azienda Aptuit Evotec di Verona e le indagini preliminari si sono ora concluse.

Lo comunica con gioia l’associazione LAV, Lega Anti Vivisezione, che aveva sporto due denunce chiedendo accertamenti da parte delle Forze dell’ordine negli stabulari di proprietà della multinazionale del settore farmaceutico.

Le accuse mosse sono gravissime: uccisioni non necessarie, esperimenti con altissimi livelli di dolore, interventi per l’inserimento di impianti elettrici non più removibili, cure inesistenti, animali tenuti in spazi spogli, senza una cuccia, perennemente a contatto con le fredda pavimentazione.

@LAV

La Procura della Repubblica ha inserito nel registro degli indagati la veterinaria e l’ex presidente dell’azienda. I reati commessi, maltrattamento di animali e uccisione non necessitata, sono punibili con reclusione fino a 18 mesi o con la multa fino a 30.000 e con la reclusione fino a 2 anni.

I controlli hanno portato al sequestro di 7 cani di razza beagle, 7 macachi di Giava e 11 scimmie marmoset presenti allora al momento dell’ispezione.

@LAV

Nel 2022 la LAV è diventata custode giudiziaria degli animali, ma per via della delicatezza del caso le informazioni non sono state divulgate prima.

Il sequestro di 25 animali tra cani e scimmie a carico della più grande multinazionale che opera in ambito farmaceutico in Italia è una notizia storica: sono stati sottratti ad un destino di sofferenza all’interno di quelle mura, dove insieme a migliaia di cani e scimmie vengono sottoposti a iniezioni, prelievi, test di tossicità che portano a morte dopo lunghe agonie e impianti di sonde telemetriche – tutto all’oscuro dell’opinione pubblica e in condizioni inaccettabili” ha dichiarato Valeria Albanese di LAV.

I 25 sopravvissuti sono stati ricollocandoli in strutture idonee al loro ricovero, con personale specializzato. Ora sono al sicuro. I primati, ad esempio, sono stati accolti presso il centro di recupero Animanatura Wild Sanctuary a Semproniano. È questa la loro nuova casa.

@LAV

Gianluca Felicetti, presidente della LAV, non ha potuto non pensare a cosa avvenga negli altri laboratori del Paese se ciò si verifica in una azienda di grande fama nazionale e internazionale compie.

Se queste gravissime irregolarità sono state riscontrate in quella che viene considerata “l’eccellenza” nella ricerca farmaceutica, cosa sta succedendo adesso, in questo preciso istante, negli oltre 500 laboratori italiani? Abbiamo fiducia nelle autorità e ci auguriamo che questo sia l’inizio di un Processo che porti anche alla luce ciò che fino ad ora è stato tenuto nascosto” ha commentato Felicetti.

Si attende ora la condanna definitiva per mettere la parola fine a un capitolo buio, ma ci sono ancora tantissimi animali da salvare dalla ricerca.

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Fonte: LAV

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