Cani annusa tumori. I cani utilizzano l'olfatto per comprendere il mondo che li circonda, per questo motivo annusano tutto e tutti continuamente. Il loro naso è uno strumento davvero incredibile, di cui l’uomo si è sempre avvalso per imprese straordinarie, dalla ricerca di gustosi tartufi, alle squadre cinefile antidroga, passando per la ricerca delle persone scomparse. Ma questo non è tutto. Fido potrebbe presto “mettere il naso” perfino in ospedale: il fiuto dei migliori amici dell’uomo è infatti in grado anche di scovare i tumori quando non sono stati ancora diagnosticati. Adeguatamente addestrato, insomma, il nostro amico a quattro zampe potrebbe diventare un cane 'da tumori'.
Cani “annusa tumori”. I cani utilizzano l’olfatto per comprendere il mondo che li circonda, per questo motivo annusano tutto e tutti continuamente. Il loro naso è uno strumento davvero incredibile, di cui l’uomo si è sempre avvalso per imprese straordinarie, dalla ricerca di gustosi tartufi, alle squadre cinefile antidroga, passando per la ricerca delle persone scomparse. Ma questo non è tutto. Fido potrebbe presto “mettere il naso” perfino in ospedale: il fiuto dei migliori amici dell’uomo è infatti in grado anche di scovare i tumori quando non sono stati ancora diagnosticati. Adeguatamente addestrato, insomma, il nostro amico a quattro zampe potrebbe diventare un cane ‘da tumori’.
Si tratta di una possibilità prospettata da tempo da diversi studi scientifici in tutto il mondo, che confermano che questi splendidi animali dalle code scodinzolanti sono in grado di rilevare, attraverso l’olfatto, oltre a diverse patologie metaboliche come diabete, morbo di Addison e narcolessia, anche i tumori, aiutando il paziente e affiancando il medico nella diagnosi. Non c’è da stupirsi se si pensa che il cane possiede in media circa 220 milioni di recettori olfattivi nel naso (noi ne abbiamo circa 5 milioni) e circa sette metri di membrana nasale (noi ne abbiamo appena mezzo metro).
Per questo, una capacità olfattiva così acuta, che può individuare e identificare odori talmente impercettibili che neppure le apparecchiature scientifiche più sensibili riescono a misurare, può rivelarsi utile per l’identificazione del cancro. Una svolta epocale nella pratica oncologica che ora sarà sperimentata anche in Italia. Si tratta del progetto di Medical Detection Dogs Italia Onlus (Mddi Onlus), associazione senza fini di lucro che sostiene la ricerca scientifica medica sull’impiego dell’olfatto del cane per il rilevamento di malattie. “L’associazione non vuole sostituirsi alle metodiche tradizionali nell’individuare le patologie, ma offre uno strumento ulteriore di screening non invasivo”, hanno spiegato gli esperti durante l’incontro pubblico “MEDICAL DETECTION DOGS. Il fiuto del cane al servizio della medicina: una speranza per il futuro” , che si è svolta lunedì a Milano nella Sala affreschi della Provincia.
L’intero progetto nasce dall’incontro e la collaborazione di studiosi italiani con gli esperti inglesi, da tempo impegnati nelle ricerche sull’”uso diagnostico” dell’olfatto di questi animali. “Le ricerche scientifiche portate avanti in tutto il mondo hanno confermato che i cani sono in grado di individuare tumori e altre malattie metaboliche grazie alla loro sensibilità olfattiva con una attendibilità pari al 98%”, ha spiegato Aldo La Spina, rieducatore cinofilo, istruttore di cani d’assistenza e vicepresidente dell’associazione Mddi.
E per l’occasione, la ricercatrice ed esperta cinofila Claire Guest (presidente di Medical detection Dogs), dopo aver illustrato il progetto e i risultati raggiunti, ha svolto una prova pratica con due cani addestrati, Daisy e Lucy, che hanno “fiutato” più di una volta 6 campioni di urina, disposti in maniera diversa, individuando sempre quello proveniente da una persona malata di tumore. In Inghilterra, infatti, si addestrano da anni i cani per il rilevamento precoce di alcune forme di tumori.
In Italia, la sperimentazione è agli inizi, ma esiste l’importante opportunità offerta dalla legislazione innovativa e avanzata (Accordo Stato-Regioni, Ordinanza Ministeriale 11-2009) che invita le strutture sanitarie ad accogliere gli IAA (Interventi Assistiti dagli Animali) aprendo in questo modo, fra l’altro, la porta alla Pet Therapy, come ha già deciso di fare il comune di Prato. Ora l’addestratore italiano Marco Sincovich, che sta completando il suo percorso formativo in Inghilterra, potrà scegliere tra sei cani già individuati l’esemplare fiuta tumori da impiegare nel Bel Paese. I papabili sono tre Labrador, un Border Collie, un bracco tedesco e un Malinois. Grazie a uno di loro sarà possibile sperimentare e promuovere anche nel Bel Pese metodologie semplici, rapide e non invasive per identificare precocemente marker biologici di patologie umane, soprattutto nelle categorie sociali più deboli, come gli anziani, i bambini, i disabili e gli ammalati. Quando si dice “il miglior amico dell’uomo”…
Roberta Ragni
Per maggiori info:
MDDI – Medical Detection Dogs Italia Onlus – www.medicaldetectiondogsitalia.it