Qualche giorno fa, alla periferia di Parigi, un cane è stato sepolto vivo dal suo padrone e salvato per caso da un passante: una vicenda terribile, che sta suscitando grande indignazione ovunque e che ha portato alla pubblicazione di una petizione online, per chiedere che l'autore del crimine riceva il massimo della pena prevista dalla legge francese.
Qualche giorno fa, alla periferia di Parigi, un cane è stato sepolto vivo dal suo padrone e salvato per caso da un passante: una vicenda terribile, che sta suscitando grande indignazione ovunque e che ha portato alla pubblicazione di una petizione online, per chiedere che l’autore del crimine riceva il massimo della pena prevista dalla legge francese.
Il primo agosto, un ragazzo portoghese che portava a passeggio il suo cane ha notato che, a pochi passi da lui, qualcosa si muoveva nel terreno: avvicinandosi, ha visto la testa seminascosta di un cane che qualcuno, con un atto di incredibile crudeltà, aveva sepolto vivo e abbandonato al proprio destino. Il giovane ha cominciato immediatamente a scavare, salvando così un esemplare femmina di dogue de Bordeaux da una morte terribile.
Al momento del ritrovamento, il cane, che ha dieci anni e soffre di artrite, era completamente disidratato, debole e in stato di choc. È stato affidato alle cure dell’associazione SOS Dogues de Bordeaux e, nonostante l’età e le condizioni fisiche non ottimali, dovrebbe riuscire a riprendersi.
Il suo padrone, un ventunenne, è stato prontamente rintracciato e fermato dalla Polizia: il giovane ha negato ogni addebito, sostenendo che, proprio qualche giorno prima, il dogue era scappato di casa, e scaricando quindi la responsabilità su ignoti. Tuttavia, gli inquirenti ritengono la sua versione dei fatti lacunosa e inverosimile, anche perché, a causa dell’artrite che lo affligge, lo sfortunato cane ha grossissime difficoltà a camminare.
Il primo a raccontare questa storia triste ma, fortunatamente, a lieto fine è stato Pedro Dinis, “l’eroe per caso” che ha trovato e salvato il cane, in un post pubblicato lo scorso 2 agosto sulla sua pagina Facebook e corredato da diverse foto.
“Ieri portavo a passeggio il mio cane con una amica“ – ha scritto Dinis – “e, sul finire della passeggiata, considerando quanto il mio cane fosse felice di assaporare quei momenti di libertà, abbiamo deciso di continuare ancora un po’… una scelta che non rimpiangerò mai, visto che ci ha permesso di essere al posto giusto nel momento giusto, per salvare la vita di una cagnolina… che, sfortunatamente e in modo crudele, era stata seppellita viva. Solo la sua testa era visibile, ma a malapena, a causa della quantità di terra che la ricopriva. Mi permetto di fare commenti e pubblicare questa storia non per valorizzare il mio atto, ma per sensibilizzare le persone riguardo alla crudeltà nei confronti degli animali, considerati da qualche tempo anche dalla Legge come esseri viventi dotati di sensibilità. La Legge prevede pene fino a 2 anni di reclusione e 30 mila euro di multa. Le immagini sono scioccanti, ma la realtà lo è ancora di più…“
Il post e le immagini del povero animale sono immediatamente rimbalzati in rete, generando una profondissima indignazione e spingendo Cécile L., allevatrice di bulldog e, in passato, anche di dogue de Bordeaux, a lanciare una petizione online, per chiedere che l’autore del crimine venga punito come merita, con il massimo della pena applicabile.
Al momento, la petizione ha già raccolto oltre 280 mila firme: clicca qui per aggiungere anche la tua.
Lisa Vagnozzi
Photo Credits: Pedro Dinis
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