Campi Flegrei: prove di evacuazione allo zoo di Napoli tra peluche e ulteriore stress per animali già condannati

Anche lo zoo di Napoli è stato coinvolto nelle esercitazioni per l'eruzione dei Campi Flegrei con un peluche di tigre e altri animali, vivi. Mettere in sicurezza i tantissimi animali imprigionati nella struttura causerebbe loro inevitabilmente stress, dopo una vita già di suo misera

Si sono concluse da poco le esercitazioni Exe Flegrei 2024, previste dal Piano per il rischio vulcanico Campi Flegrei nelle aree di Napoli, Pozzuoli e Bacoli.

Le prove di evacuazione hanno visto non solo la partecipazione dei residenti, ma anche di alcuni animali dello zoo di Napoli in carne d’ossa e non. Per prepararsi allo scenario peggiore, lo staff ha fatto pratica su una tigre, di peluche.

Il pupazzo, a grandezza naturale, è stato narcotizzato e trasferito su un camion dai dipendenti seguendo scrupolosamente le indicazioni fornite.

Gli addetti dello zoo, con sede in zona rossa nel quartiere napoletano di Fuorigrotta, sono stati coinvolti nelle operazioni. Coordinati dal Dipartimento della Protezione Civile e dall’ASL, hanno eseguito alcune manovre per il recupero e salvataggio degli animali.

Alla simulazione hanno preso parte anche un lemure e un alpaca.

La prova pratica ci ha messo davanti alla realtà, e abbiamo migliorato il sistema. Da quando è scattato l’allarme simulato mi sono messa in contatto con i trasportatori e i nostri partner che ospiterebbero gli animali di Napoli in caso di evacuazione, alla fine è andato tutto bene” ha raccontato Fiorella Saggese dello zoo di Napoli all’ANSA.

Con la diramazione dell’allerta, i circa 800 animali dello zoo napoletano saranno distribuiti in altre strutture nazionali. Sebbene la curatrice zoologica abbia dichiarato di essere pronti, non sarà affatto facile portare a termine l’evacuazione di un numero così cospicuo di specie, tra cui leoni, elefanti, ippopotami.

La notizia non ha trasmesso sicurezza. Al contrario, sono insorti dubbi e preoccupazioni. È scontato dire che, malgrado l’attenzione e gli sforzi, soccorrere una tigre viva in piena emergenza non è paragonabile a eseguire l’intervento su un oggetto inanimato.  Questo punto è stato evidenziato da più utenti.

In molti temono davvero che, in caso di imminente eruzione, sarà complicato se non impossibile pensare all’incolumità di animali di diverse taglie. Nati in cattività, rinchiusi in gabbia sin da quando hanno aperto gli occhi per la prima volta, gli animali degli zoo rischiano di essere gli ultimi degli ultimi.

Gli elefanti stremati dai bombardamenti in Ucraina ci hanno dato un’idea di quanta ulteriore sofferenza possano patire questi animali, due volte vittime dell’essere umano.

Come alcuni hanno commentato ripensando alla reclusione delle specie dello zoo di Napoli, forse l’eruzione sarebbe il male minore per quegli animali dopo una vita fatta di stress e privazioni.

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Fonte: Dipartimento Protezione Civile/Facebook

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