Il camoscio appenninico rischia di estinguersi entro il 2070 a causa del riscaldamento globale, lo ha rivelato una ricerca.
Il camoscio appenninico rischia l’estinzione a causa del riscaldamento globale. Lo afferma una ricerca dell’Università di Siena e dell’Università di Pavia, intitolata “Climatic changes and the fate of mountain herbivores”, pubblicata su Climatic Change.
Lo studio è stato condotto nel Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise dove vive questa sottospecie di camoscio, anche chiamata Camoscio d’Abruzzo – (Rupicapra pyrenaica ornata), che a quanto pare potrebbe scomparire quasi totalmente entro il 2070 da quest’area.
I ricercatori sostengono infatti, sulla base di simulazioni delle temperature primaverili future e studiando come i cambiamenti climatici andranno ad alterare la distribuzione e la qualità della vegetazione di alta quota, che la mortalità invernale dei piccoli raggiungerà il picco del 95% contro il 28% attuale.
Accadrà perché le temperature primaverili sono in costante aumento e questo cambiamento contribuisce a ridurre la vegetazione pascolabile del camoscio nell’area del Parco, a tutto svantaggio della sopravvivenza invernale dei cuccioli. Perché se il cibo a disposizione scarseggia, sostenere l’allattamento e lo svezzamento dei cuccioli in estate è più complicato:
“La dinamica della popolazione degli erbivori di montagna dipende in gran parte dall’abbondanza di cibo per sostenere l’allattamento e lo svezzamento durante l’estate. L’aumento della temperatura influisce sulla stagionalità e sulla locale qualità nutrizionale delle piante: le specie vegetali adattate a un persistente manto nevoso e che attualmente vivono a quote inferiori sono destinate a spostarsi verso quote più alte, dove queste siano disponibili.”
A ciò si aggiungono la presenza del cervo e la ricolonizzazione boschiva delle praterie.
Secondo i ricercatori un ulteriore problema è rappresentato dal fatto che il camoscio appenninico non riesce ad adattarsi rapidamente ai cambiamenti ambientali a causa di una variabilità genetica molto ridotta.
FONTI: Climatic changes and the fate of mountain herbivores/Climatic Change
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